Sofia, il socialismo reale va in museo

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4 September 2012

Inaugurato nel settembre 2011, il "Museo dell'arte socialista" di Sofia raccoglie opere prodotte tra il 1945 e il 1989. Creato ufficialmente con l'idea di "archiviare definitivamente il socialismo bulgaro nella storia", il museo è stato però al centro di polemiche: per i critici, infatti, più che denunciare il regime lo glorificherebbe, decontestualizzando le opere dal contesto in cui vennero create

La stella a cinque punte
Sistemata vicino all'ingresso svetta l'originale stella rossa, simbolo del comunismo e della Repubblica popolare di Bulgaria, posizionata in cima all'edificio della Casa del Partito, al centro di Sofia, dal 1954 al 1984. Nel 1984 verrà poi sostituita da una nuova stella, in rubino sintetico, rimossa nel 1990 al crollo del regime totalitario.
Georgi Dimitrov
Nel parco-giardino del museo (7500 metri quadrati), sono raccolte 77 opere monumentali, soprattutto statue e busti, come quello di Georgi Dimitrov, primo leader dalla Bulgaria comunista dal 1946 al 1949.
Republika
Secondo il ministro della Cultura Vezhdi Rashidov, il museo è stato creato "perché non scompaiano le creazioni di geniali autori bulgari, che hanno lavorato nel periodo 1944-1989".Republika - Lyubomir Dalchev (1974)
Lenin
Lenin - Lev Kerbel (1971)
Zappatrici
Oltre ai volti e ai busti dei leader comunisti, numerose le scene care all'iconografia del regime, che glorificano il lavoro e il sacrificio personale per il progresso collettivo.Zappatrici - Penka Mincheva (1959)
Requiem
L'apertura del museo è stata contestata dalle organizzazioni delle vittime delle repressioni politiche durante il comunismo. Secondo i critici, il museo, invece di denunciare gli orrori del regime, glorifica quel passato senza contestualizzarlo. Da qui la richiesta di creare un "Museo della violenza comunista", rimasta per ora inascoltata.Requiem - Nedko Krastev, Nikolina Kanarova (1984)
Sol dell'avvenire
Sol dell'avvenire
Nel parco
Anche l'Unione delle Forze Democratiche (SDS) partito di destra e prima forza di opposizione emersa nel 1989, ha protestato contro l'impostazione del museo, richiedendo la creazione di un "vero museo sul totalitarismo".
A pugno chiuso
In effetti, l'elemento pedagogico è del tutto assente dal museo. Le opere sono raccolte senza fornire alcuna spiegazione del perché furono prodotte, da chi e quale ne fosse il ruolo all'interno della società bulgara dell'epoca.
Nella sala espositiva
Oltre al parco esterno, il museo dispone di una sala espositiva (550 metri quadrati), dove sono esposti 60 tra quadri e opere plastiche.
Brigadiri
Brigadiri - Stanyu Stamatov (1945)
Polzatvornik
"Questo museo diventerà una delle maggiori attrazioni di Sofia", aveva dichiarato all'apertura il ministro delle Finanze Simeon Dyankov, "e molti turisti verranno dall'estero per visitarlo".Prigioniero politico - Veselin Nachev
Dimitar Blagoev
Dimitar Blagoev  - Dimitar Gyudzhenov (1952)
Delegazione agraria sovietica
Secondo il ministro Rashidov, nel periodo settembre 2011 - febbraio 2012 il museo ha raccolto circa 14mila leva (7mila euro) in biglietti di ingresso, comprendo così le proprie spese correnti.Delegazione agraria sovietica - Koyu Denchev
Stalin
Busto di Stalin - autore sconosciuto
Gadget
Il museo dispone anche di una sala audiovisivi, in cui vengono proiettati documentari e materiali propagandistici dell'epoca socialista. C'è anche un negozio di souvenir, dove i visitatori possono acquistare oggetti originali o copie contemporanee. Testo e foto del fotoracconto:Francesco Martino