Si fa duro il braccio di ferro tra Belgrado e i serbi del Kosovo del nord sulla partecipazione alle prossime elezioni amministrative kosovare, previste per il prossimo 3 novembre. Il premier serbo Ivica Dačić ha minacciato di emarginare chi non segue le indicazioni del governo serbo. Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria [21 agosto 2013]
Sale la tensione tra Belgrado e i serbi del Kosovo settentrionale, che rifiutano di accettare l'accordo sulla normalizzazione dei rapporti tra Serbia e Kosovo raggiunto a Bruxelles lo scorso maggio, passaggio fondamentale per le speranze di integrazione europea di entrambi i paesi.
Motivo del contendere le elezioni amministrative kosovare previste per il 3 novembre, con lo scioglimento delle attuali “municipalità parallele”, elette dai serbi del Kosovo in accordo con la legislazione di Belgrado, e la nascita di nuove amministrazioni stavolta nella cornice costituzionale kosovara.
I rappresentanti dei comuni compattamente serbi a nord della città divisa di Mitrovica, che fino a ieri vedevano in Belgrado il proprio sostegno e punto di riferimento, hanno dichiarato che non intendono partecipare alle consultazioni, in aperto contrasto con le indicazioni del governo serbo, perché “queste significherebbero il definitivo abbandono del Kosovo da parte della Serbia”.
Dura la reazione de premier serbo Ivica Dačić: “Nessuno può portare avanti una politica contraria agli interessi della Serbia, che oggi si identificano nella formazione di istituzioni legali e riconosciute per i serbi del Kosovo”, ha dichiarato lunedì Dačić. “Chi non si adegua, sarà sostituito”, ha poi minacciato il primo ministro.
Alle elezioni Belgrado vuole presentare una lista unica, linea già accettata dai serbi che vivono nel Kosovo centro-meridionale, e insiste nella posizione ufficiale, sempre più fragile, che la partecipazione alle consultazioni “non significa il riconoscimento del Kosovo”.
Un secco invito ai serbi del nord è arrivato anche dal presidente serbo Tomislav Nikolić. “Le elezioni ci saranno comunque, con o senza di voi”, l'avvertimento lanciato da Nikolić a chi non accetta il compromesso.
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