Dal 1 luglio sono cadute le tariffe in roaming telefonico nei paesi dei Balcani occidentali: una mossa concreta che semplifica la vita dei cittadini e promette di migliorare la cooperazione nell'area. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [3 luglio 2021]
Ci sono voluti due anni, ma alla fine il processo di eliminazione delle tariffe in roaming nei sei paesi dei Balcani occidentali è stato portato finalmente a termine. Dal 1 luglio, i cittadini di Albania, Bosnia Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia possono usare i propri cellulari nei paesi della regione senza incappare in costi aggiuntivi.
La strategia di eliminazione del roaming era stata lanciata ufficialmente nel 2019, con la firma di un accordo finalizzato durante il Western Balkans Digital Summit tenuto a Belgrado. L'implementazione dell'intesa è stata portata avanti in modo graduale: in una prima fase le tariffe sono state ridotte, prima della completa abolizione del roaming arrivata nei giorni scorsi.
L'accordo, sostenuto sia dall'Unione europea che dal Regional Cooperation Council, promette di semplificare la vita e migliorare i servizi per i cittadini dell'intera regione. Oltre a tagliare i costi per i consumatori, l'eliminazione delle tariffe telefoniche aggiuntive dovrebbe portare ad una maggiore propensione a cooperazione economica e all'interazione tra i quasi 18 milioni di abitanti dei sei stati interessati.
La Commissaria UE all'Innovazione, Maria Gabriel, ha espresso tutta la sua soddisfazione sull'accordo raggiunto, sostenendo che avrà un impatto estremamente positivo su mobilità, sviluppo regionale e integrazione. Al momento è già in fase di studio una strategia complessiva che, nel corso dei prossimi anni, dovrebbe portare i Balcani occidentali ad integrarsi sempre di più nella più ampia area roaming free dell'Unione europea.
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