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Si riaccende il clima politico in Bulgaria, dove manifestazioni di protesta contro l'attuale esecutivo di centro-sinistra. Al centro delle proteste ora gli studenti, che hanno occupato le università e che nei giorni scorsi sono tornati in piazza chiedendo le dimissioni del governo Oresharski. Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria [14 novembre 2013]

E' tornato bollente il clima politico in Bulgaria, dove il governo a trazione socialista guidato dal premier Plamen Oresharski, viene contestato da larghi settori della società fin dal suo insediamento, avvenuto lo scorso maggio, soprattutto in seguito alla contestatissima decisione di designare il deputato e mogul mediatico Delyan Peevski alla guida dei servizi segreti.

Dopo un periodo di relativa calma, nelle settimane scorse lo scontro è stato riattizzato dalla protesta degli studenti, che hanno prima occupato molte università nel paese - a partire dalla storica Università San Clemente d'Occrida di Sofia - per poi scendere in piazza e chiedere nuovamente le dimissioni dell'esecutivo, accusato di gestione familistica ed oligarchica del paese, stretto dalla crisi e con davanti difficili prospettive economiche.

Dopo aver organizzato una “marcia della giustizia” nella data simbolica del 10 novembre – anniversario della caduta del regime comunista – marcia animata da migliaia di persone che hanno sfilato nelle strade di Sofia, martedì scorso gli studenti hanno tentato una vera e propria “occupazione simbolica” del parlamento nel centro della capitale bulgara.

I toni della protesta si sono però accesi, soprattutto quando la polizia schierata a difesa del parlamento ha tentato di spezzare la catena umana formata dai manifestanti intorno all'edificio, nel tentativo di bloccare fisicamente i deputati riuniti in seduta. Ci sono stati scontri, che hanno portato al ferimento di quattro persone, e ad una ventina di arresti.

E il clima non sembra affatto destinato a distendersi. Per venerdì, attraverso i social network, gli studenti hanno lanciato l'appello a nuove proteste. Per sabato, invece sono attese due manifestazioni: una a supporto dell'esecutivo, voluta dal partito socialista, l'altra contro, organizzata dall'opposizione di centro-destra.

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