Con il più basso tasso di vaccinazione anti-Covid in Unione europea ed alti tassi di contagio e mortalità nelle ultime settimane, la Bulgaria sembra ancora molto lontana da uscire dall'emergenza pandemia. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [3 ottobre 2021]
Con appena il 20% della popolazione adulta vaccinata, la Bulgaria è oggi di gran lunga il paese dell'Unione europea col minor tasso di vaccinazione: e la situazione non sembra destinata a cambiare presto, visto che invece di accelerare, la somministrazione di nuove dosi si è praticamente arenata nelle ultime settimane, tanto che le autorità di Sofia hanno deciso di donare centinaia di migliaia di dosi rimaste inutilizzate e arrivate a scadenza, a paesi come Bosnia Erzegovina e Bangladesh.
La diffidenza verso i vaccini, registrata ripetutamente dai sondaggi, è conseguenza anche della difficoltà con cui le istituzioni comunicano con i cittadini: e di certo non aiuta il caos politico in cui la Bulgaria è piombata da quasi un anno, con le terze elezioni anticipate nel giro di pochi mesi in arrivo a novembre.
E nemmeno gli alti tassi di contagio e di mortalità da Covid-19 sembrano convincere i tanti bulgari scettici. Nelle ultime settimane la percentuale dei test positivi è rimasta stabilmente sopra il 10%, e nello stesso periodo la Bulgaria è largamente in testa alla classifica continentale di morti su popolazione totale. Il numero complessivo delle vittime ha quasi raggiunto le 21mila, mentre al momento sono più di 5mila i bulgari ricoverati, di cui 460 in terapia intensiva.
Come se non bastasse, la procura bulgara ha iniziato a ricevere numerosi segnali di certificati vaccinali contraffatti: elemento che, secondo alcuni epidemiologi, potrebbe spiegare in parte l'anomalo tasso nel paese di contagiati e vittime che risultano vaccinati.
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