Le autorità croate devono decidere se estradare in Serbia Ismail Morina, il cittadino albanese che nel 2014 provocò gli scontri nello stadio di Belgrado durante il match Serbia-Albania, poi sospeso. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [3 agosto 2017]
Ancora un'estradizione agita le acque tra la Serbia e i suoi vicini balcanici. Dopo quella sull'ex premier kosovaro Ramush Haradinaj richiesta da Belgrado e negata dalla Francia, stavolta è il turno di Ismail Morina.
Morina, cittadino albanese, nell'ottobre 2014 scatenò un incidente internazionale facendo volare un drone con la bandiera della “Grande Albania” sullo stadio di Belgrado durante la partita Serbia-Albania, valevole per gli europei 2016 in Francia.
La comparsa del drone provocò la rabbiosa invasione di campo da parte dei tifosi serbi, la fuga precipitosa della squadra albanese e l'interruzione del match. L'UEFA decise in seguito di assegnare la vittoria a tavolino all'Albania.
Morina, che ha precedenti penali in patria per detenzione illegale di armi da fuoco, è stato fermato lo scorso giugno a Dubrovnik, in Croazia, mentre cercava di raggiungere l'Italia, dove da anni risiede con la famiglia.
Ora tocca alle autorità giudiziarie croate decidere se dare seguito o meno alla richiesta di estradizione da parte serba: Morina, accusato di incitamento alla violenza tra nazioni rischia una condanna fino ad otto anni di reclusione.
Nonostante le assicurazioni delle autorità serbe, che hanno promesso un processo imparziale, Morina ha espresso più volte timori sulla sua incolumità in caso di estradizione. La settimana scorsa, un gruppo di tifosi ha manifestato di fronte agli uffici del premier albanese Edi Rama, chiedendo un intervento a favore di Morina.
La decisione finale della Croazia, positiva o negativa, rischia quindi di aumentare nuovamente il livello di tensione nella regione.
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