Kosovo - Pixabay

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Si riaccende la battaglia sul riconoscimento internazionale del Kosovo: nuovi paesi annunciano di aprire relazioni ufficiali con Pristina, mentre altri dichiarano di volerle revocare. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [28 novembre 2017]

Torna ad infiammarsi lo scontro sul riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo dalla Serbia, dichiarata da Pristina nel febbraio 2008. Al momento 114 paesi ONU su 193 hanno riconosciuto la validità dell'indipendenza del Kosovo: l'ultimo ad aggiungersi alla lista sarebbe il Madagascar, come annunciato domenica scorsa dal ministro degli Esteri kosovaro Behgjiet Pacolli.

Nelle ultime settimane, però, altri paesi hanno deciso a sorpresa di fare un passo indietro, disconoscendo di fatto la propria approvazione all'indipendenza del Kosovo. E' il caso del Suriname, piccolo stato dell'America meridionale, che a fine ottobre h revocato il proprio riconoscimento, provocando reazioni entusiaste a Belgrado e forti proteste a Pristina.

Una decisione simile è stata poi annunciata dalla Guinea-Bissau. A metà novembre, durante una visita ufficiale a Belgrado, il primo ministro della repubblica africana ha infatti negato che il proprio paese abbia mai riconosciuto il Kosovo indipendente.

Il ministro degli Esteri serbo Ivica Dačić è intervenuto sulla questione dichiarando che almeno sette-otto riconoscimenti sarebbero in realtà “fasulli”, e che il numero dei paesi che hanno aperto relazioni con Pristina “è sotto quota cento”. Dačić ha poi annunciato l'intenzione di verificare la veridicità dell'annunciato riconoscimento da parte del Madagascar.

A novembre un possibile riconoscimento del Kosovo da parte della Bosnia Erzegovina, auspicato da Bakir Izetbegović, membro bosgnacco alla presidenza tripartita del paese, ha provocato forti tensioni con la Serbia, ed ha incassato il “no” secco dei politici della Republika Srpska, l'entità serba di Bosnia.



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