Montenegro - Pixabay

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Nonostante un'opinione pubblica divisa, problemi irrisolti e opposizione della Russia, il Montenegro potrebbe essere invitato nella NATO durante il prossimo settembre durante il summit in Galles. Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria [6 giugno 2014]

Con la crisi ucraina che non accenna a raffreddarsi, il Montenegro sembra inaspettatamente poter aspirare ad un invito nella NATO già il prossimo settembre, durante il summit che si terrà a Cardiff, in Galles.

Il governo di Podgorica spinge da tempo per entrare nell'Alleanza atlantica, ma fino ad oggi gli ostacoli sembravano insuperabili. A bloccare il Montenegro innanzitutto le evidenti difficoltà del premier Milo Đukanović nel riformare il paese e lottare contro criminalità e corruzione. L'opinione pubblica montenegrina resta poi spaccata, con i favorevoli all'Alleanza atlantica in crescita, ma ancora sotto il 50%.

L'ostacolo più forte, però, è l'evidente resistenza da parte di Mosca. Negli ultimi dieci anni la Russia ha investito più di due miliardi di euro in Montenegro: settemila cittadini russi risiedono oggi nel paese e buona parte delle proprietà immobiliari montenegrine sono oggi in mani russe.

Nonostante le rassicurazioni che arrivano dal Montenegro, Mosca non nasconde tutta la sua irritazione verso la direzione presa da Podgorica, irritazione ancora più visibile dopo la decisione di Đukanović di appoggiare le sanzioni decretate dall'Unione europea contro la Russia a causa della crisi ucraina.

Ed è proprio lo scontro in Ucraina che potrebbe rivelarsi decisivo per le aspirazioni del governo di portare il Montenegro nella NATO. In cerca di una risposta forte al crescente attivismo della Russia anche nei Balcani, l'Alleanza atlantica potrebbe chiudere un occhio su problemi irrisolti di Podgorica e spalancare le porte al paese che - in questi anni - si era guadagnato il soprannome di “colonia russa sul Mediterraneo”.



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