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Causa coronavirus, la Macedonia del Nord rimanda a data da destinarsi le elezioni anticipate del 12 aprile. Il paese, nel frattempo, diventa di fatto il trentesimo stato membro della Nato. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [18 marzo 2020]

Ormai è ufficiale, niente elezioni in Macedonia del Nord. A causa dei rischi associati all'epidemia di coronavirus, i cui sviluppi sono difficili da prevedere, martedì tutti i partiti rappresentati nel parlamento di Skopje si sono accordati per rimandare l'appuntamento elettorale, previsto per il prossimo 12 aprile.

“La salute e la sicurezza dei nostri cittadini non hanno prezzo. Siamo stati unanimi nel constatare che non ci sono le condizioni per andare alle urne”, ha dichiarato alla stampa l'ex primo ministro Zoran Zaev, dopo un incontro facilitato dal presidente Stevo Pendarovski.

A guidare il paese in un periodo così travagliato, resta quindi il governo ad interim, guidato dal socialdemocratico Oliver Spasovski, che avrebbe dovuto soltanto traghettare il paese ad elezioni anticipate, resesi necessarie dopo il veto francese dello scorso ottobre all'apertura dei negoziati di ingresso di Skopje nell'UE.

Una nuova data per le consultazioni politiche non è stata indicata, e dipenderà dalla traiettoria dell'epidemia di COVID-19, dichiarata pandemia dell'OMS: al momento, i casi accertati in Macedonia del nord sono 35.

Il rinvio delle elezioni lascia il paese in un limbo politico, con le energie ora tutte dirette a fronteggiare l'emergenza sanitaria. Nel frattempo, però, la Macedonia registra un importante successo diplomatico.

Martedì la Spagna è stato l'ultimo paese membro della Nato a ratificare l'ingresso di Skopje nell'Alleanza atlantica. Con la decisione di Madrid la Macedonia del nord diventa di fatto il trentesimo stato membro della Nato, in attesa solo della formalizzazione ufficiale.

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