Aumentano gli sbarchi di migranti, soprattutto iracheni e siriani, sulle coste rumene del Mar Nero. E se i numeri restano ancora limitati, gli arrivi potrebbero segnalare l'apertura di una nuova rotta per chi tenta di raggiungere l'Ue. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [13 settembre 2017]
Il caso più recente risale alle prime ore di oggi, quando sulle acque del Mar Nero era ancora buio profondo. Dopo aver soccorso il battello sul quale viaggiavano, la guardia costiera rumena ha portato in salvo 157 migranti tra cui 56 bambini, trainandoli nel porto di Costanza – a circa 200 chilometri a est della capitale Bucarest.
L'arrivo di migranti, soprattutto iracheni, iraniani, siriani e pachistani, che hanno deciso di tentare la sorte attraverso le acque inquiete del Mar Nero, dopo essersi imbarcati sulle coste settentrionali della Turchia, rappresenta un trend in crescita nelle ultime settimane.
Sabato scorso 97 persone sono state tratte in salvo - sempre dalla guardia costiera rumena - vicino al confine marittimo con la Bulgaria; mentre il giorno prima un peschereccio che trasportava circa 120 migranti era stato intercettato e respinto verso le acque territoriali turche. Altri sbarchi e intercettazioni, con decine di persone coinvolte, sono stati registrati a partire dalla prima metà di agosto.
Siamo ancora lontani dai numeri delle tradizionali rotte usate da chi tenta di arrivare in Europa, ma c'è chi parla della possibilità che – con la chiusura della principale “rotta balcanica” e la stretta su quella che attraversa il Mediterraneo centrale – il Mar Nero e la Romania possano trasformarsi in un nuovo percorso della speranza.
Un percorso però estremamente pericoloso: le condizioni meteo sulle acque del Mar Nero sono infatti spesso difficili e imprevedibili, una combinazione gravida di rischi, soprattutto se si viaggia su imbarcazioni di fortuna.
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