Forte accento sui Balcani occidentali nell'incontro informale tra i ministri degli Esteri dell'UE a Sofia: da giugno potrebbero partire i negoziati con Macedonia ed Albania. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [16 febbraio 2018]
Accelerare il processo di integrazione europea nei Balcani occidentali, facendo partire i negoziati con Macedonia ed Albania già entro il prossimo giugno. Questo il messaggio che arriva da Sofia, dove i ministri degli esteri Ue si sono riuniti per un summit informale nel contesto della presidenza semestrale bulgara del Consiglio dell'Ue.
“I Balcani non sono il cortile, ma il cuore dell'Europa”, ha dichiarato alla fine dell'incontro la ministra degli Esteri bulgara Ekaterina Zaharieva, che ha fatto gli onori di casa. “Lo dimostra la nuova strategia per la regione recentemente presentata dalla Commissione”.
La presidenza bulgara e la Commissione si attestano quindi su posizioni molto vicine sulla necessità di riaprire il processo di allargamento ai Balcani. Serbia e Montenegro potrebbero diventare nuovi membri a partire dal 2025, mentre per gli altri paesi il percorso potrebber risultare più lungo.
Perché si aprano le porte dell'Unione, però, tutte le questioni bilaterali devono essere risolte. Quella tra Serbia e Kosovo, che domani celebra dieci anni dalla dichiarazione di indipendenza, resta apertissima. Maggiori invece le speranze di chiudere la diatriba tra Macedonia e Grecia, divise dalla questione del nome, che oggi sembrano vicine a superare un'impasse che dura ormai da 25 anni.
Il ministro degli Esteri macedone, Nikola Dimitrov, presente all'incontro di Sofia, ha espresso ottimismo. “Faremo di tutto per avere una decisione politica già entro giugno. Sarebbe un risultato positivo non solo per la Macedonia, ma per tutta la regione”, ha dichiarato Dimitrov.
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