Soprattutto grazie all'arrivo di vaccini cinesi e russi, la Serbia è il primo paese dei Balcani occidentali in grado di lanciare una campagna di vaccinazione di massa contro il Covid-19 della sua popolazione. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [24 gennaio 2021]
Stavolta la politica di equilibrio tra occidente e oriente sembra aver portato buoni frutti a Belgrado. Grazie all'arrivo di ingenti dosi di vaccini dalla Cina e dalla Russia, oltre a quelli acquistati dalle compagnie occidentali, la Serbia è infatti il primo paese dei Balcani occidentali in grado di far partire una vaccinazione di massa contro il coronavirus.
“La Serbia è al quarto posto in Europa per vaccinati”, ha esultato il presidente Aleksandar Vučić. “E' un risultato eccezionale per un paese piccolo come il nostro”.
Le prime vaccinazioni in Serbia sono iniziate già il 24 dicembre scorso con il prodotto dell'americana Pfizer/BioNTech e tra i primi a riceverlo c'era la premier Ana Brnabić. Il numero delle dosi ricevute però era limitato ad alcune migliaia.
Grazie ai buoni rapporti con Mosca e Pechino, la Serbia è però riuscita ad assicurarsi forniture dei vaccini sviluppati in Russia e Cina. Il 16 gennaio sono arrivate un milione di dosi della cinese “Sinopharm”, ulteriori 250mila del vaccino russo “Sputnik V” sono attese in questi giorni. Belgrado ho poi annunciato acquisto di 8oomila dosi dalla compagnia britannico-svedese “AstraZeneca” grazie ad un accordo bilaterale con la Polonia
Nonostante i dubbi espressi da alcuni esperti sull'efficacia dei vaccini cinese e russo, le dosi ricevute hanno permesso alla Serbia di annunciare il lancio del la vaccinazione di massa il 19 gennaio: al momento 85mila persone sarebbero già state vaccinate, altre centinaia di migliaia si sono già prenotate telefonicamente o attraverso internet.
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