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Nuova massiccia operazione antidroga in Serbia: l'azione, denominata “Tuono-1”, ha portato sabato scorso all'arresto di più di 100 persone e al sequestro di sostanze stupefacenti, armi e denaro. Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria [29 dicembre 2013]

 

E' scattata alle prime ore dell'alba di sabato scorso l'operazione “Tuono 1”, voluta dal governo di Belgrado per contrastare le organizzazioni criminali dedite allo spaccio di droga. Nel corso di alcune ore, gli agenti della polizia serba hanno perquisito centinaia di abitazioni in tutto il paese, arrestando 128 persone accusate non solo di spaccio di droga, ma anche di reati come omicidio e rapina.

Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati 21 chili di sostanze stupefacenti, insieme a 250 fucili, alcune pistole, munizioni, denaro contante ed alcune automobili di lusso. “Tuono-1” arriva ad alcune settimane di distanza dalla precedente operazione “Tuono”, scattata lo scorso 6 dicembre, che aveva portato a quasi 300 arresti.

Il vice-premier Aleksandar Vučić, dopo aver riferito in conferenza stampa i risultati di “Tuono-1”, ha annunciato che il suo governo non ha alcuna intenzione di fermarsi. “Metteremo in campo nuove operazioni fino a quando non avremo curato la società serba dal flagello della droga”, ha dichiarato ai giornalisti Vučić.

Secondo il procuratore generale Zagorka Dolovac, con le due azioni di dicembre nella rete della polizia sarebbero caduti molti boss di primissimo piano, i cui nomi non sono però stati resi pubblici.

Se tutti sembrano concordi nel giudicare importanti i risultati della “guerra alla droga” dichiarata in queste settimane dal governo di Belgrado, meno unanime è il giudizio sul calibro degli arrestati e sugli effetti di lungo corso delle operazioni antidroga.

Per il noto criminologo Dobrivoje Radovanović, intervistato dall'agenzia Beta, i risultati sono positivi, ma gli arrestati sono pesci piccoli o medi, mentre i veri boss restano ancora “intoccabili”.

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