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Non esercitano la sovranità, non sono protettorati. A distanza di anni dalla fine della guerra, Bosnia Erzegovina e Kossovo restano in un limbo istituzionale, aree grigie nel cuore dell'Europa. Mentre le forze nazionaliste continuano a perseguire Stati etnici, le autorità internazionali navigano a vista e le comunità locali sono espropriate del proprio destino. L'assenza di regole poi provoca la devastazione dei territori, forme di economia drogata e criminale, esplosioni di violenza, come il 17 marzo scorso in Kossovo. Quale futuro dunque per questi due paesi? E per l'intera regione, da sempre paradigma dello sviluppo di tutta l'Europa? Osservatorio, lo scorso 3 e 4 dicembre, ha promosso due giorni di incontri per interrogarsi sulla nozione di Stato nell'epoca della globalizzazione, per superare le trappole dei miti nazionali e per tentare di costruire una prospettiva di altro segno tra le diverse comunità locali. In Europa.
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