Sarajevo: proteste dei veterani (Foto Marlin Dedaj)
Sarajevo: proteste dei veterani (Foto Marlin Dedaj)

In Bosnia Erzegovina la pace attuale tende a riprodurre dinamiche del recente conflitto. E i veterani di guerra sono uno dei gruppi sociali più strumentalizzati. Una tesi di master

04/04/2018 -  Irene Baraldi

La tesi riprende le nozioni di pace ibrida e di peace formation, tra i più recenti concetti sviluppatisi nel campo Peace and Conflict Studies, e li propone come chiavi di lettura delle dinamiche presenti nel contesto post-conflittuale della Bosnia Erzegovina, focalizzandosi in particolare su uno specifico gruppo sociale, i veterani di guerra.

La nozione di pace ibrida rileva le tensioni presenti nei contesti post-conflittuali tra i vari attori internazionali, nazionali e locali, e può qualificarsi come negativa o positiva. In situazioni di pace ibrida negativa, la pace è percepita come imposta dall’esterno e manca di legittimità locale, i conflitti rimangono strutturalmente latenti. Vi sono tuttavia dinamiche, definite attività di peace formation, che hanno la potenzialità di trasformare la pace ibrida negativa in positiva, ovvero in una condizione di armonia tra gli interessi locali, nazionali e internazionali, creando una legittimità multi-livello. Le attività di peace formation rappresentano importanti promotori di cambiamento sociale: non solo avviano progetti particolarmente efficaci in quanto derivano dalla comprensione locale di dinamiche di pace e conflitto, ma vengono percepite come legittime dalla popolazione poiché locali e slegate da attori internazionali.

La tesi offre una lettura in chiave di pace ibrida della Bosnia post-conflittuale. In seguito all’accordo di pace di Dayton (DPA) del 1995 tra bosniaci, serbi e croati, fortemente influenzato dalla comunità internazionale, si è avviato un massiccio intervento internazionale di peacebuilding, che una volta confluito in statebuilding, ha riproposto le dinamiche legate al conflitto. Il DPA ha de facto regolamentato

la divisione tra le tre etnie e ha mantenuto una struttura politica basata sulle rivalità etno-nazionalistiche in cui le élite continuano a proporre discorsi nazionalistici. La tesi afferma che queste circostanze, unite alla presenza sul territorio di influenti attori internazionali (sia istituzioni sia società civile) che mancano di legittimità locale, la Bosnia sia in una condizione di pace ibrida negativa.

La tesi esamina come questa condizione investa il gruppo sociale dei veterani di guerra e come la figura del veterano venga spesso strumentalizzata da politici e media bosniaci che, a seconda dell’appartenenza etnica, lo dipingono come eroe, vittima o criminale. Inoltre, anche per l’assenza di efficienti programmi internazionali di reintegro economico, politico e sociale, gli ex-combattenti sono confluiti in associazioni di veterani suddivise in gruppi etnici e numericamente significative: queste associazioni costituiscono influenti lobby politiche e spesso ripropongono narrazioni lontane dalla promozione della riconciliazione tra la popolazione combattente.

La tesi analizza le possibili dinamiche di peace formation che possono coinvolgere i veterani e individua un’associazione che promuove attività atte all’incontro e alla riconciliazione degli ex-combattenti delle diverse etnie, il Centre for Non-Violent Action (CNA). La tesi fornisce una panoramica degli scopi e progetti del CNA, sia attraverso la consultazione di fonti secondarie, sia attraverso il materiale raccolto durante interviste semi-strutturate condotte dall’autrice nell’Aprile 2017 a Sarajevo. L’analisi permette di osservare che il CNA promuove la riconciliazione di un gruppo sociale altrimenti in facile balia di strumentalizzazioni e narrazioni legate al conflitto, che promuovono spesso un’immagine distorta del nemico, e sostiene che la forza di cambiamento sociale dell’organizzazione, quindi il suo carattere di peace formation, deriva dalla legittimità locale e dalla comprensione locale delle dinamiche di pace e conflitto, contribuendo così al percorso verso una pace ibrida positiva.