Quali le principali problematiche che impediscono al Kosovo una piena indipendenza e una stabilità politica? Una tesi di laurea
L’argomento della tesi trattato è il Kosovo, un territorio da sempre rivendicato dalla Serbia, in virtù dell’importante battaglia combattuta contro i turchi in Kosovo Polje nel 1389 che decreta la nascita dell’identità serba; dall’Albania perché culla della cultura albanese. Un territorio che per secoli ha rivendicato una propria autonomia e libertà dal giogo del nazionalismo serbo.
Il lavoro si è avvalso di libri, articoli e fonti ufficiali dell’ONU, dell’Unione Europea e delle più importanti organizzazioni internazionali che hanno giocato un ruolo fondamentale all’interno del territorio kosovaro.
La suddivisione dei capitoli segue una linea temporale ben definita. Nel primo capitolo infatti, verrà proposto un excursus storico della situazione politica del Kosovo a partire dalla Battaglia di Kosovo Polje del 1389 fino ad arrivare al periodo di tensione creatosi negli anni ’90 del secolo passato: gli anni delle politiche nazionaliste di Milosević e la comparsa del braccio armato albanese dell’UCK.
Nel secondo capitolo verrà analizzato il periodo nel quale, ha inizio l’intervento da parte della comunità internazionale e l’attacco dei 79 giorni da parte della NATO (24 marzo-10 giugno 1999), fino alla dichiarazione d’indipendenza del Kosovo del 17 febbraio 2008.
Nel terzo e ultimo capitolo verrà analizzata la situazione e l’evoluzione delle istituzioni del Kosovo all’arrivo della missione europea EULEX, il cui obiettivo sarà quello di portare il Kosovo ad una piena indipendenza la cui prospettiva futura dovrebbe essere quella dell’integrazione europea.
La ricerca ha lo scopo di mettere in luce i problemi che il Kosovo ha tutt’ora a rendersi indipendente dalle organizzazioni internazionali e ad avere una stabilità politica. Sono punti essenziali su cui Pristina deve concentrare i propri sforzi se vuole ambire ad entrare nell’Unione Europea.
Oltre a ciò, viene messo in evidenza come il Kosovo abbia ancora dei problemi interni che riguardano la questione etnica, in particolar modo i problemi che ancora esistono tra l’etnia albanese e quella serba.
Nonostante l’avvicendamento di primi ministri e presidenti della Repubblica filo-europeisti e filo-occidentali, come ad esempio Boris Tadiç o anche il Primo Ministro (che ad aprile è diventato Presidente della Repubblica) Aleksandar Vučić, Belgrado rimane ferma sulla convinzione che il Kosovo sia ancora una provincia appartenente alla Serbia.
La strada verso l’integrazione europea è ancora tutta in salita. Se da una parte è vero che negli anni il paese ha migliorato la propria situazione socio-economica, è altrettanto vero che questo paese deve ancora lavorare duramente affinché vengano risolti i problemi interni.
Il ricordo del conflitto è ancora vivo nella mente di tutta la popolazione, sia in quella serba che quella albanese. I corpi di alcune vittime, a distanza di vent’anni, non sono stati ancora ritrovati e le scuse politiche e il riconoscimento dello stato del Kosovo da parte della Serbia è ancora una questione ancora molto spinosa.