In una tesi di laurea un confronto tra l'azione politica condotta negli ultimi trent'anni dalle Madri di Plaza de Mayo e i tentativi di ottenere giustizia operati dalle Donne di Srebrenica. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Di Emanuela Verna
Di Le Madres Argentine, che pure in una prima fase si abbandonano alla disperazione e compiono poche azioni isolate, comprendono poi che la loro forza sta nell'essere tante a rivendicare un unico diritto. Cercano allora i loro figli come se a farlo fosse una sola, dichiarandosi madri di tutti e trentamila gli Hijos che i militari del Generale Videla dal 1976 in poi avevano fatto sparire poiché si opponevano al regime. E questa "socializzazione della maternità" rende effettivamente meno vani gli sforzi, sebbene le donne continuino ad essere "le Pazze"-come venivano chiamate- che ogni giovedì marciano in Plaza de Mayo con il fazzoletto bianco sul capo. "Aparición con vida" recitano questi fazzoletti: simbolo non di lutto ma di vita come opposizione ad una morte inaccettabile perché non riconosciuta dal governo militare.
Le donne di Srebrenica invece, concentrano inizialmente le loro forze sulla costruzione di un memoriale- che ora sorge a Potočari- per le ottomila vittime della strage. Quello che accadde nelle prime settimane del luglio 1995 nel cuore delle montagne bosniache rimane ancora velato da ambiguità e interrogativi, ma la conseguenza fu certamente che queste donne si ritrovarono vedove e senza figli perché i paramilitari serbi avevano compiuto esecuzioni di massa a svantaggio degli uomini bosgnacchi.
Ambiguo anche il ruolo dell' ONU, che aveva stanziato delle truppe nella cittadina a garanzia della "zona protetta", come essa era stata dichiarata insieme ad altre località bosniache.
Anche le Donne di Srebrenica adottano la protesta commemorativa come forma di lotta e per questo l'11 di ogni mese si ritrovano a Tuzla per ricordare la strage di quell'11 luglio del '95.
Vuoti i cuscini con cui sfilano le donne in manifestazione, simbolo di un'assenza da rivendicare.
Le donne di Srebrenica, più indietro rispetto alle argentine nel loro processo di rielaborazione del lutto ( a causa della vicinanza con gli eventi, dell'ambiente rurale in cui sono nate e cresciute ma anche dal dover fare prima di tutto i conti con la quotidianità difficile di un paese in pieno dopoguerra ) hanno incontrato le Madres a Roma nell'ottobre del 2007, in occasione dell'incontro internazionale "Mujeres en Lucha". Organizzato proprio dalle Madri di Plaza de Mayo, che da tempo hanno dato alla loro lotta un respiro più ampio, l'incontro aveva l'intento di creare una connessione permanente tra realtà diverse, come quelle di provenienza delle donne in questione, che però hanno qualcosa da condividere. E proprio questa connessione, qualora durasse nel tempo, permetterebbe ad entrambe le associazioni di confrontarsi continuamente per crescere e scambiarsi strumenti reciprocamente.