Corte europea dei diritti dell'uomo

Le tre sentenze della Corte EDU: Sejdic-Finci, Zornic e Pilav. Un'analisi giuridica e l'analisi della discussione politica che esse hanno innescato. Una tesi di laurea, riceviamo e volentieri pubblichiamo

24/08/2017 -  Lidia Bonifati

Questa tesi di laurea è nata principalmente dal desiderio di iniziare a capire almeno un ennesimo della complessità che pare avvolgere la Bosnia Erzegovina, paese che ho sentito mio fin dal primo momento in cui ci ho messo piede nel 2013. Da allora la mia vita accademica è stata indirizzata al fine di conoscere il passato, il presente e soprattutto il futuro di un luogo che sembra essere rimasto incastrato nel tempo.

Mi sono imbattuta nel caso Sejdic-Finci abbastanza per caso, quando sfogliavo il materiale preparatorio ad un viaggio a Sarajevo con il Center for Constitutional Studies and Democratic Development di Bologna. Tornata dal viaggio ho iniziato a reperire materiale e ho iniziato ad addentrarmi nel labirinto di Dayton. Ho deciso di farne una tesi di laurea per dare il giusto spazio ad un interesse così forte.

Nel primo capitolo ho ripercorso la storia del paese dalle guerre balcaniche alla morte di Tito, per poi approfondire la dissoluzione della Jugoslavia e gli Accordi di Dayton. Studiando mi sono accorta come la penisola balcanica sembrasse celarsi dietro ai “grandi” della storia, in una posizione di inferiorità, quando al contrario era sempre presente come terra contesa e strategica nei tornanti decisivi della storia europea e mondiale. Il fatto che nei nostri libri di storia non si studi la storia dei Balcani fa pensare a noi studenti che non siano importanti e che non valga la pena studiare questo pezzo di Europa, quando invece avremmo tutti molto da imparare, dal momento che essi ci hanno già dimostrato quale potrebbe essere il futuro (e la condanna) dell’Europa.

Una volta inquadrato il profilo storico, ho affrontato quello politico. Comprendere l’assetto politico-istituzionale della Bosnia-Erzegovina non è stato facile. Ho trovato particolarmente efficace fare diretto riferimento alla Costituzione della Bosnia Erzegovina, ovvero il famigerato “Annex 4” degli Accordi di Dayton, ed è proprio il Preambolo della Costituzione a fornirci il concetto di “popoli costituenti”, al centro delle sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. L’analisi delle parti della Costituzioni relative all’Assemblea Parlamentare, alla Presidenza e alla Corte Costituzionale rendono evidente la complessità dell’equilibrio di pesi e contrappesi che Dayton ha creato e che sembra impossibile spezzare. Ho inoltre voluto accennare alle strutture al di là dello Stato formale, ovvero gli attori della comunità internazionale, le Entità e il Distretto di Brcko.

Nel terzo e ultimo capitolo ho analizzato il profilo prettamente giuridico, ovvero le tre sentenze della Corte EDU: Sejdic-Finci, Zornic e Pilav. Ho cercato di analizzare i casi non solo facendo riferimento al contenuto della sentenza e alla giurisprudenza a cui i giudici fanno riferimento, ma anche alla discussione politica che esse hanno innescato, dentro e fuori la Corte. Esse hanno infatti creato molte aspettative nella comunità internazionale e nel paese, ma anche molte polemiche sull’opportuno ruolo di una Corte nell’esprimersi su qualcosa di così delicato come la tenuta della pace tra popoli, in un paese che ha conosciuto la guerra più violenta nel continente europeo dal secondo dopoguerra.

I tre casi hanno tutti la medesima conclusione: le minoranze non riconosciute dalla Costituzione come popoli costituenti sono discriminate, in quanto non possono concorrere all’elezione dei membri della Presidenza o della Camera dei Popoli dell’Assemblea Parlamentare.

Dal 2011, il Consiglio d’Europa si è espresso più volte esortando la Bosnia Erzegovina ad adottare provvedimenti che eliminassero tali discriminazioni, eppure il paese rimane intrappolato nei meccanismi che gli sono stati imposti e che rendono impossibile il raggiungimento di un reale cambiamento.

Questa tesi di laurea si apre con una domanda: potrà la Bosnia-Erzegovina mai cambiare? La risposta non la si potrà certamente trovare tra le pagine, ma sicuramente esse offrono qualche strumento in più per interpretare la situazione attuale, con uno sguardo al futuro.