Al Tekfestival di Roma secondo posto per "Dopo Srebrenica", documentario prodotto da OB e a firma di Andrea Rossini. Per la giuria ha anticipato "l'attualità tragica del conflitto totalizzante nell'idea dell'annientamento del nemico"

09/05/2006 -  Anonymous User

"Dopo Srebrenica", il documentario prodotto da Osservatorio sui Balcani ha ottenuto il secondo premio al Tekfestival di Roma. La giuria - composta da Giovanna Boursier, giornalista, Agostino Ferrente, Presidente dell'associazione Apollo 11 e vicepresidente DOC/IT e dai registi Elisabetta Lodoli e Roberto Nanni - ha premiato i vincitori oggi, 9 maggio.

Il primo premio è andato a "Crisalidi" di Federico Tinelli: 5 persone trans raccontano la propria esperienza di vita, da un punto di vista inconsueto e intimo, dando libero sfogo alle emozioni, alle paure, alla rabbia, ai sogni.

Tekfestival è uno dei principali festival in Italia dedicati alla produzione di cinema indipendente e sociale che ha celebrato quest'anno la sua quinta edizione.

"Per noi è una grande soddisfazione" ha sottolineato Andrea Rossini, caporedattore del sito www.osservatoriobalcani.org, che ha curato la regia "è un riconoscimento delle molteplici competenze che Osservatorio esprime su quest'area geografica e la conferma della qualità del lavoro che abbiamo saputo sviluppare in questi anni".

"Dopo Srebrenica" è la storia di una cittadina bosniaca, teatro nel 1995 di una delle più drammatici eccidi della guerra in Bosnia Erzegovina. La tragedia dei desaparecidos - più di 8000 i civili che vennero trucidati - sullo sfondo di un conflitto che continua, nelle memorie e verità parallele presentate al regista da profughi rientranti nelle proprie case, sfollati, istituzioni religiose e autorità locali.Solo loro, senza alcuna voce narrante. E' questo che fa di "Dopo Srebrenica" un documento intenso, capace di essere metafora della Bosnia di oggi.

"E' stato premiato per la scelta coraggiosa e difficile di un tema che si cerca di rimuovere ma che invece ci riguarda da vicino" si afferma nelle motivazioni che hanno protato al premio "perché racconta la guerra etnica che ha riproposto memorie antiche, ma ha anche anticipato l'attualità tragica del conflitto totalizzante nell'idea dell'annientamento del nemico".

"Dopo Srebrenica" non è l'unica produzione video di Osservatorio sui Balcani. Sempre nel 2005 è stato girato "Pianeta Zastava", il racconto delle più grande industria socialista della ex-Jugoslavia.