La lettera A di uno speciale abecedario dedicato ai 25 anni dall'indipendenza della Moldavia. L'opinione di Violeta Scrisu, giornalista di AgroTV-Moldova
In Moldavia il settore agricolo è un settore fondamentale dell'economia e anche della società. In esso persistono ancora molti problemi - le campagne si stanno spopolando, spesso l'agricoltura è di pura sussistenza - così come è possibile rinvenire storie significative, iniziative per lo sviluppo che stanno cercando di cambiare le cose. Abbiamo chiesto un quadro della situazione a Violeta Scrisu, giornalista di AgroTV-Moldova.
Ci potresti fare un 'ritratto' dell'agricoltura moldava citando le maggiori difficoltà (parlo anche del ruolo delle istituzioni e del problema degli embarghi da parte russa) e quelli che a tuo modo di vedere sono invece i segnali più positivi che si possono trovare all'interno del settore? Su che cosa, secondo te, è assolutamente necessario puntare per il futuro?
La Moldavia è uno stato agricolo-industriale, e l’agricoltura rappresenta uno dei pilastri di base su cui si regge l’economia del paese. Sebbene i terreni si prestino a differenti colture, la zona del nord, ricca di chernozem (чернозём, terra nera) è specializzata nella lavorazione della barbabietola da zucchero, cereali, frutta, tabacco; il centro del paese nella produzione di uva, mentre il sud è orientato verso la lavorazione del granoturco, del girasole e dell’uva, in particolare quella rossa.
L’agricoltura è un settore vulnerabile. E' infatti esposto a una serie di rischi di tipo naturale, come l’erosione, smottamenti di terreno, calamità naturali, ecc. Accanto a essi, i produttori agricoli si confrontano anche con problemi di differente origine.
Uno di questi è il diritto di proprietà sui terreni agricoli. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, all’inizio degli anni ’90, i terreni sono stati distribuiti ai contadini sulla base di coupon emessi dallo stato. Attualmente, a causa del fatto che la maggioranza dei lavoratori attivi sono emigrati all’estero, molti terreni sono rimasti incolti o, se vengono coltivati, vengono coltivati da agricoltori a cui vengono offerti in affitto, con accordi verbali, in cambio di una parte del raccolto o dietro pagamento di una quota dei ricavi. Questo fenomeno rende difficili gli investimenti e l’ottenimento di fondi europei da parte degli agricoltori.
Il furto del miliardo dalle casse dello stato poi ha avuto conseguenze su ogni singolo cittadino, in modo particolare sugli agricoltori. Il fondo per le sovvenzioni all'agricoltura è finanziato dallo stato. Quest’anno, la somma totale prevista è stata di 900 milioni di lei, di cui 490 rappresentati da fondi formalmente allocati ma non trasferiti agli agricoltori nel 2015. Inoltre, su quei 410 milioni di lei rimasti per il pagamento delle sovvenzioni, il governo ha operato tagli per 200 milioni al fine di ristabilire parzialmente la situazione economica del paese. Di conseguenza, dal 27 settembre 2016, non sono più state accettate richieste di sovvenzioni agricole da parte dei contadini e questo ha dato adito a discussioni accese all’interno della Commissione Parlamentare per l’Agricoltura e l’Industria Alimentare.
Un altro tasto dolente per i produttori locali è rappresentato dalla sospensione delle importazioni di vini moldavi sul mercato russo. Il servizio russo per la Protezione dei Consumatori ha proibito, dal 10 settembre 2013, le importazioni di vino dalla Repubblica di Moldavia, sulla base di una cosiddetta “qualità insoddisfacente” dei vini stessi. Al momento dell’embargo, il volume maggiore delle esportazioni dalla Repubblica di Moldavia era diretto verso i mercati russi (oltre 24,8 milioni di litri), e verso Bielorussia, Ucraina e Kazakistan.
Per molti produttori, l’embargo russo è stato uno shock economico, ma di breve durata. La Commissione Europea ha proposto l’apertura completa del mercato dell’Unione Europea alle importazioni di vini moldavi prima dell’entrata in vigore dell’Accordo di Associazione tra l’UE e la Repubblica Moldavia e dell’Accordo riguardante la Zona di Libero scambio. Di conseguenza, attualmente, la Moldavia esporta vino verso più mercati: Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Paesi Baltici, Ucraina, Cina e riesce in questo modo a far fronte all’embargo. Anno dopo anno i vini moldavi sono sempre più competitivi sul mercato dell’UE.
L’agricoltura resta comunque il settore che negli ultimi anni ha attirato sempre più fondi. Grazie a numerosi progetti, il settore agricolo è in continuo sviluppo. Finanziamenti, visite di studio all’estero, borse, crediti, sono solo alcune delle misure di cui hanno bisogno gli agricoltori moldavi per creare nuovi mercati.
Un’altra branca su cui si pone un forte accento negli ultimi tempi è l’agricoltura biologica. Sempre più cittadini desiderano trovare sugli scaffali dei negozi prodotti biologici. Nella Strategia Nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura biologica, il ministero dell’Agricoltura (MAIA) e dell’Industria Alimentare, si propone come obiettivo entro il 2020 di aumentare la percentuale di prodotti agricoli biologici del 15%. A tal fine, nel marzo 2016, la squadra del MAIA ha partecipato a una visita di studio in Romania per apprendere come funziona il quadro legislativo afferente al segmento dell’agricoltura biologica, e come sono incoraggiati i produttori romeni a sviluppare questo settore. A seguito dell’esperienza, i rappresentanti del MAIA, assieme all’Agenzia per il sostegno e le sovvenzioni all’Agricoltura (Agenția de Intervenție și Plăți pentru Agricultură AIPA), hanno deciso di accordare delle sovvenzioni a coloro che coltiveranno prodotti agricoli biologici.
In conclusione, la terra è la più grande ricchezza della Repubblica di Moldova. Il paese dispone di un potenziale agricolo imponente, e gli investimenti capitali nel settore agricolo potrebbero offrire al paese una possibilità reale di uscire dalla crisi economica attuale. Sulla base di queste premesse, proprio questo settore deve essere prioritario agli occhi delle autorità.