Vladimir Vysotsky, il più grande, amato e discusso poeta, attore e bardo dell'Unione Sovietica, ha visitato il Montenegro per due volte. La prima, nel 1974, per girare il film jugo-sovietico "Единственная дорога/Okovani šoferi", la seconda durante una tournée del teatro moscovita Taganka. Al Montenegro e ai montenegrini Vysotsky ha dedicato versi di appassionato rispetto e ammirazione.
La stampa del primo libro in lingua armena ha avuto luogo a Venezia, esattamente 500 anni fa, nel 1512. E infatti, come avevamo segnalato su Osservatorioormai un anno fa, proprio a Venezia hanno avuto inizio le celebrazioni di questo importante anniversario.
Il ministro delle Finanze cipriota Vasos Shiarly ha paragonato l'attuale crisi economica del paese alla situazione creatasi nel 1974 in seguito all'invasione turca.
Hashim Thaçi e Ivica Dačić, primi ministri di Serbia e Kosovo, si sono incontrati ieri a Bruxelles per la terza volta nell'ambito del dialogo bilaterale facilitato dall'Alto rappresentante europeo per la politica estera Catherine Ashton.
Di nuovo tempesta sull'Impero ottomano. O meglio sulla rappresentazione del più famoso dei suoi sultani, Solimano il Magnifico, nella telenovela “Muhteşem Yüzyıl” (Il secolo magnifico), dove il “Padisha”, più che a guerreggiare e governare l'immensità dei suoi possedimenti, è intento soprattutto a destreggiarsi tra le donne che popolano il suo harem nel palazzo di Topkapı.
Un paio di settimane fa, il presidente dell'Inguscezia Yunus-bek Yevkurov, forse noto ai lettori di Osservatorio per essere l'uomo a capo dell'unità dell'esercito russo che nel 1999 ha preso il controllo dell'aeroporto di Pristina prima che vi arrivassero le forze Nato, ha partecipato a una trasmissione televisiva in diretta sul canale russo indipendente “Dožd'” (“Pioggia”).
Il Tribunale per i crimini nell'ex-Jugoslavia dell'Aja ha assolto Ramush Haradinaj, ex comandante dell'Esercito di liberazione del Kosovo (UCK) ed ex premier dalle accuse di violazione delle leggi e usanze di guerra. Assolti anche i coimputati Idriz Balaj e Lahi Brahimaj. Haradinaj può tornare in Kosovo da uomo libero
28 novembre 1912. Valona. Dopo aver dichiarato l'indipendenza dell'Albania, Ismail Qemali fa sventolare la bandiera con l'aquila nera bifronte in campo rosso, emblema già usato quattro secoli prima da Giorgio Castriota “Skanderbeg”.