Una sentenza emessa ieri dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha stabilito che Selahattin Demirtaş, ex leader del partito filo-curdo e di sinistra HDP, deve essere scarcerato.
Il Partito Socialdemocratico, al potere in Romania, ha rimosso dal loro incarico sette ministri del proprio governo. È stato annunciato ieri. Di fatto la mossa è un tentativo da parte del leader del partito, Liviu Dragnea, di rafforzare la sua presa sul potere mettendo ai margini le voci che in passato hanno criticato il suo operato.
“Nei giorni scorsi ho ricevuto numerose minacce di morte. Ora mi trovo a Budapest, dove ho chiesto asilo politico alle autorità ungheresi. Sarò sempre fedele alla causa macedone, non mi arrenderò mai”.
Sarebbe dovuto entrare in prigione oggi, ma da alcuni giorni risulta irreperibile: di Nikola Gruevski, premier macedone per due mandati (2006-2016), si sono perse le tracce venerdì scorso e da allora il telefono dell'ex leader della VMRO-DPMNE rimane muto.
Il primo ministro albanese Edi Rama ha confermato le dimissioni, presentate sabato 27 ottobre, del suo ministro degli Interni Fatmir Xhafaj, e la sua sostituzione con Aleksander Lleshi, consigliere di Rama sulla sicurezza ed ex generale dell'esercito albanese.
La più grande distesa di foreste primarie dell'Unione europea si trova in Romania. Vi sono ospitate più di 13.000 specie tra cui la popolazione più numerosa del continente di orsi. Ma di questi circa 120.000 ettari solo 20.000 sono sotto una rigida protezione.
La Turchia ha perso il suo fotografo per antonomasia. Ara Güler, si è spento ieri a Istanbul, dove nacque nel 1928 da una famiglia di origine armena. Il pubblico più vasto lo ha conosciuto attraverso le foto in bianco e nero della sua città, scattate tra gli anni ‘50 e ‘60, preziosa testimonianza di un’umanità ormai quasi cancellata dalla memoria. Immagini che hanno accompagnato nel libro omonimo anche la Istanbul descritta da Orhan Pamuk. “Per me la vecchia Istanbul non è ancora sparita completamente”, aveva detto Güler in un’intervista rilasciata al giornale Tempo nel 2015, “anche lei è affetta dalla stessa malattia che ha colpito la società. Ma se ne libererà”.
Tra le prime cose che ha intenzione di fare Milorad Dodik, appena eletto alla presidenza tripartita della Bosnia Erzegovina con la tornata elettorale del 7 ottobre scorso, vi è la nomina del regista Emir Kusturica come consigliere del presidente. Lo ha rivelato lo stesso Dodik in un'intervista pubblicata dal belgradese Večernje novosti.