Gallerie

Un libro mi ha portata a Sarajevo

La lettura di “Venuto al mondo” di Margaret Mazzantini spinge una ragazza verso Sarajevo. "Mentre noi andavamo a scuola e poi al mare per le vacanze, in tre lunghissimi anni a Sarajevo è sparita una generazione, la nostra”. Foto e testi di Elena Pinna

Sofia, il socialismo reale va in museo

Inaugurato nel settembre 2011, il "Museo dell'arte socialista" di Sofia raccoglie opere prodotte tra il 1945 e il 1989. Creato ufficialmente con l'idea di "archiviare definitivamente il socialismo bulgaro nella storia", il museo è stato però al centro di polemiche: per i critici, infatti, più che denunciare il regime lo glorificherebbe, decontestualizzando le opere dal contesto in cui vennero create

Il rimpatrio armeno dopo la Seconda guerra mondiale - Hazel Antaramian Hofman

Hazel Antaramian Hofman, con un progetto storico-artistico, segue le tracce di chi, da tutto il mondo, dopo la Seconda guerra mondiale decise di migrare in Armenia. Una raccolta di foto di armeni che nel 1947 hanno abbandondato l'America per finire nell'Urss di Stalin. Sbarcando, per alcune ore, a Napoli

Hotels

Ha un titolo provocatorio questo lavoro fotografico di Stefano Piva, dedicato ai centri collettivi di Kraljevo, sud della Serbia. Ospitano ancora profughi dalla Croazia, dalla Bosnia e dal Kosovo

"I fantasmi di Van" - Uomini dopo il terremoto

Van, 9 novembre 2011. Dopo il terremoto, la neve. Come se la natura, pentita di tanta distruzione, volesse stendere sulle macerie un velo bianco. Mentre agli uomini non resta che sperare in un inverno mite. Foto e testi - Paolo Martino

Tomori, incontro di fedi e culture

Prima che l'estate volga al termine il monte Tomori, situato nell'Albania meridionale, è meta di un pellegrinaggio e sede di una grande cerimonia annuale che raduna cristiani e bektashi in un incontro di fedi e culture. Un fotoracconto di Giovanni Cobianchi

La marcia della Pace 2012

Mars Mira 2012 per vedere, capire e ricordare” era il testo stampato sulle magliette di uno dei gruppi organizzati. Per me il messaggio migliore perchè l’unico modo per farsi un’idea di ciò che sia la marcia e di ciò che essa rappresenti per un gran numero di cittadini della Bosnia Erzegovina (e non) è prendervi parte. La Bosnia Erzegovina guarda a Srebrenica, ne parla, ne fa bandiera e terreno di scontro a più riprese durante l’anno. L’11 di luglio se ne ricorda per qualche ora, poi la città viene nuovamente abbandonata a se stessa. Per tre giorni e tre notti donne e uomini da tutto il paese ritornano sui passi di chi fino all’ultimo sperò di poter restare tra le proprie montagne, dovendone fuggire di fronte alla minaccia estrema, quella dello sterminio. I sopravvissuti danno appuntamento a Nežuk, l’8 di luglio. Ogni anno, persone che non si accontentano di una astratta memoria collettiva rispondono all’appello. Per qualche giorno, simbolicamente, tra i boschi ritorna la vita (Testo e foto di Michele Biava)

Bosnia, nazionalismo e religione

9 gennaio, Natale ortodosso. Un reportage del fotografo Matteo Vegetti su questa cerimonia religiosa a Srebrenica, Bosnia Erzegovina. In questo racconto quanto ancora lacerante sia il conflitto ed il contrasto tra l'ostentazione dei simboli ed una convivenza possibile. Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Danilo Krstanović, in memoriam

Il racconto dell'assedio e del dopoguerra negli scatti del grande fotografo sarajevese morto il 12 maggio scorso. Dalle manifestazioni per la pace dell'aprile 1992 alla Sarajevo del dopoguerra. Tutte le foto sono ©Danilo Krstanović. Le immagini in bianco e nero sono tratte da Sarajevo! di Piero Del Giudice