Commissione europea - Pixabay

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Riprende a Bruxelles il processo di normalizzazione tra Serbia e Kosovo. Al centro degli incontri i molti punti ancora non realizzati degli accordi di Bruxelles dell'aprile del 2013. Il servizio di Francesco Martino (OBC) per il GR di Radio Capodistria [9 febbraio 2015]

E' ripartito oggi a Bruxelles - con due protagonisti nuovi su tre - il processo di normalizzazione tra Serbia e Kosovo. Se infatti il premier serbo Aleksandar Vučić è ormai un veterano dei negoziati, sarà una prima assoluta sia per Isa Mustafa nuovo primo ministro kosovaro che per Federica Mogherini, Alto rappresentante UE per la politica estera, incaricata di facilitare i colloqui.

I negoziati, iniziati intorno alle 18 ed ancora in corso, dovrebbero ruotare intorno ai punti irrisolti degli accordi dell'aprile 2013, che prevedevano lo smantellamento delle “strutture parallele” serbe in Kosovo, in cambio della creazione di un'Associazione delle municipalità serbe che però a tutt'oggi è rimasta solo sulla carta.

Belgrado vorrebbe discutere anche di questioni di proprietà: prima fra tutte quella del complesso minerario di Trepča, negli ultimi mesi al centro di una forte disputa tra le due parti. Pristina, considera però Trepča “una questione interna al Kosovo” e non ha intenzione di inserire le miniere nei negoziati. Tra le proprietà in discussione, c'è poi la centrale idroelettrica di Gazivode, il cui lago artificiale rifornisce di acqua potabile buona parte del Kosovo settentrionale e centrale.

Da parte sua, Pristina vorrebbe risolvere la questione del prefisso telefonico internazionale del Kosovo, mentre entrambe le parti sembrano d'accordo nell'affrontare il delicato capitolo della giustizia.

Il negoziato di Bruxelles, facilitato dalla Mogherini, resta un elemento imprescindibile del processo di avvicinamento all'UE sia per la Serbia che per il Kosovo.