Jozip Broz Tito era forse compaesano dei valligiani della Vallarsa, aspra valle del Trentino? Da più di 50 anni fonti varie lo affermano. Ma prove non ce ne sono. Un nostro approfondimento a firma di Marco Abram.
Ramadan Rrahmani ha sempre vissuto nel villaggio di Ceraja nel comune di Leposavić, nel nord del Kosovo. L'amore per il suo luogo natale ha tenuto qui lui e i suoi compaesani albanesi. Ora l'ipotesi ventilata tra Belgrado e Pristina di uno scambio di territori li allarma. Un reportage a firma di Majlinda Aliu.
Save the Date! Il 12 e 13 ottobre OBCT partecipa al "Festival Informatici senza Frontiere" con gli interventi di Lorenzo Ferrari e Fazıla Mat
Wikicontest! Fino al 30 novembre 2018 gli utenti di Wikipedia potranno partecipare alla seconda edizione del concorso promosso da OBCT Wiki4MediaFreedom contest
La Bosnia Erzegovina rischia di andare a braccetto, ancora per quattro anni, con i rappresentanti dell'etnopolitica. Domenica si vota per politiche e presidenza tripartita. In settimana un reportage di Alfredo Sasso da Banja Luka, un'infografica sul voto e molto altro in un nostro dossier.
Il matrimonio deve essere esclusivamente tra uomo e donna? In Romania fine settimana dedicato ad un referendum sulla famiglia tradizionale, fortemente voluto dagli ambienti più conservatori del paese ma sostenuto anche dai social-democratici. L'approfondimento di Mihaela Iordache.
Rinunciare al nome sancito nella costituzione? I cittadini macedoni sono chiamati domenica ad approvare il nome ufficiale di "Repubblica di Nord Macedonia", concordato da Grecia e Macedonia per uscire da una delle diatribe diplomatiche europee più surreali degli ultimi 30 anni. In settimana ne hanno scritto per noi Ilija Minovski e Kristijan Fidanovski.
In tema di rinunce è clamoroso quanto sta accadendo in Grecia. L’anno scorso ben 130mila persone in tutto il paese hanno rinunciato a ereditare immobili da parenti vicini o lontani. E nel 2018 le cifre sono ancor più alte. L'approfondimento di Gilda Lyghounis.
Ci si avvicina in Bosnia Erzegovina alle elezioni parlamentari e presidenziali, previste per il prossimo 7 ottobre. Il quadro politico pare drammaticamente immutato da 20 anni. Ma vi sono partiti civici in grado di contrastare gli etno-nazionalismi? Alfredo Sasso, in un suo approfondimento, descrive un campo purtroppo frammentato.
Possono sembrare nazionalismi contrapposti, nei fatti però rappresentano l'un per l'altro linfa vitale. È per questo che gli interessi di Dragan Čović, leader dell’HDZ della Bosnia Erzegovina, e di Milorad Dodik, padre padrone dell'Entità della Republika Srspka sono sempre più coincidenti.
In settimana anche altri pezzi dedicati alla Bosnia Erzegovina. L'editorialista Ahmed Burić da Sarajevo ci racconta perché il suo paese sta sprofondando nel buio pesto e Melita Richter ricorda Piero Del Giudice, docente, giornalista e scrittore, un partigiano con la Bosnia nel cuore. Buona lettura!
Nel 1992 dalla città di Sarajevo sotto assedio, 46 bambini di un orfanotrofio vennero portati in Italia. Alla fine delle ostilità molti di loro, nonostante avessero i genitori biologici ancora in vita, vennero dati in adozione. Famiglie spezzate e mai più ricomposte. Nicole Corritore ha incontrato l'attivista per i diritti umani Jagoda Savić, che dal 2000 si sta occupando di questa tragica vicenda.
Orfano, ripudiato, nella città che poco prima l'aveva osannato. E' il tragico destino di Marijan Beneš, da poco spirato, tra i più grandi pugili della ex Jugoslavia, poeta e persona molto lontana dalle logiche nazionaliste degli anni '90. E per questo costretto a fuggire da Banja Luka durante la guerra. Un ritratto a firma di Edvard Cucek.
Risolvere le disuguaglianze con un’ulteriore crescita è ormai impossibile. E' da qui che sono partite le decine di attivisti, ricercatori e politici riunitisi sull'isola di Vis, in Croazia. Per immaginare insieme una decrescita che sia al tempo stesso “miglioramento della qualità della vita”. OBCT aveva il suo inviato, Giovanni Vale.
La storia del Močvara, il più rilevante locale alternativo di Zagabria, è quello di una generazione cresciuta negli anni '90, quando il nazionalismo schiacciava ogni alternativa. Che è riuscita però ad essere bastione della resistenza culturale. L'articolo di Davor Konjikušić.
In settimana poi il dramma delle rifugiate in Turchia, discriminate e vulnerabili due volte; l'uso del DDT in Armenia, nonostante sia vietato da più di trent'anni; la prima puntata di una nostra inchiesta sulla tragica vicenda dei bambini dell'orfanotrofio di Bjelave, a Sarajevo; un'ampia intervista a Shpend Ahmeti, sindaco di Pristina, capitale del Kosovo. E molto altro. Buona lettura!
Sabato 25 agosto il caso dei richiedenti asilo sulla nave della guardia costiera Diciotti si è sbloccato anche grazie alla disponibilità albanese di accogliere 20 di loro. Dopo tweet e proclami però al momento nessun richiedente asilo si trova in Albania. Senza la volontà dei singoli la soluzione sbandierata dai governi è infatti illegale. Un commento di Nicola Pedrazzi.
Afflato di solidarietà? Secondo l'editorialista Fatos Lubonja non propriamente. Alimentare il mito dell'Albania che sarebbe divenuto da paese di emigranti, paese in grado di accogliere. Nonostante gli albanesi continuino a lasciare il proprio paese. È questo che avrebbe spinto il premier Rama a dichiarare di voler accogliere i migranti. Il suo commento.
In settimana poi un'ampia analisi su una delle due entità costitutive della Bosnia Erzegovina, la Republika Srpska, alla vigilia delle politiche; un'intervista sulla recente ipotesi di modificare i confini tra Serbia e Kosovo; un articolo sul futuro non scontato dell'economia greca dopo l'uscita dal bailout; un approfondimento sui diritti violati dei coltivatori di cotone in Azerbaijan. E molto altro. Buona lettura!
Ogni anno quasi 100.000 europei fanno domanda d’asilo nei paesi UE, e il numero di richieste accolte tende ad aumentare. Eppure questo fenomeno rimane ai margini del dibattito sul diritto d’asilo – e di quello sull’allargamento. L'approfondimento di datajournalism a firma di Lorenzo Ferrari.
Nel 2015 la Germania ha aperto ai siriani e ristretto le saracinesche della richiesta di asilo per i balcanici. Ma ha adottato un regolamento sui Balcani occidentali grazie al quale un cittadino proveniente da quest'area geografica può, a certe condizioni, ottenere un posto di lavoro. Con quali conseguenze? L'articolo di Mehdi Sejdiu.
Una vera lotta al crimine organizzato è ciò che manca in Serbia. Da quando i vertici dello stato hanno dichiarato di voler combattere la mafia, in Serbia sono stati commessi 37 omicidi a sfondo mafioso e il numero di morti è in costante aumento, commenta Stevan Dojčinović, caporedattore del portale di giornalismo investigativo Krik.
L’Armenia cerca invece di lottare contro la disoccupazione nelle aree rurali. Secondo i dati dell’Agenzia nazionale del lavoro, nel paese ci sono oltre 82mila di disoccupati. Il numero di disoccupati nelle aree rurali rappresenta il 18,3% del totale, segnando un incremento del 2,66% rispetto all’anno scorso. Il reportage di Armine Avetisyan
Nonostante la situazione dei diritti LGBT nei Balcani sia cambiata molto negli ultimi anni, ci sono tuttora paesi, tra cui la Bosnia Erzegovina, dove la sola idea di svolgere un Gay Pride per le vie della capitale è di difficile realizzazione. Il servizio di Svetozar Savić, giornalista della Deutsche Welle.
Di libertà parla anche lo scrittore albanese Haki Stermilli, nel suo romanzo del 1936 intitolato “Se fossi un ragazzo”, divenuto appunto un pamphlet per la libertà e l'autodeterminazione, per la rivendicazione dei diritti delle donne. Ce lo racconta la ricercatrice Gentiola Madhi.
Le minoranze sono spesso limitate nelle libertà a causa di discriminazioni e pregiudizi. Il recente sgombero del Camping River a Roma ha riacceso l’attenzione sulla presenza dei rom in Italia. Ma quanti sono i rom? E quanto pesano i pregiudizi? Un’analisi di Marzia Bona risponde a queste domande.