Lunedì 30 marzo le istituzioni europee hanno annunciato che stanzieranno quasi €40 milioni di euro per aiutare i Balcani Occidentali a gestire l’emergenza coronavirus.
Secondo Stefan Lehne, ricercatore presso Canergie Europe, l'Europa ha affrontato varie crisi nel corso dei decenni ma la pandemia del coronavirus potrebbe mettere alla prova per l'ultima volta l'UE intesa come comunità basata sulla solidarietà e su valori comuni.
Dopo anni di attesa, è arrivata oggi la decisione dell'Ue di aprire i negoziati di adesione per Macedonia del Nord ed Albania. Soddisfatte Skopje e Tirana, ma il percorso verso la piena membership resta lungo e pieno di incognite.
Lo scorso 18 marzo la Commissione europea e l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno presentato una proposta relativa agli obiettivi politici a lungo termine del partenariato orientale oltre il 2020. L'obiettivo è aumentare il commercio e la connettività e approfondire l'integrazione economica con Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Georgia, Repubblica di Moldova e Ucraina, rafforzare le istituzioni democratiche e lo Stato di diritto, la resilienza ambientale e climatica, sostenere la trasformazione digitale e promuovere società eque e inclusive.
Il responsabile montenegrino per i negoziati di ingresso nell’Ue Aleksandar Drljević si è espresso positivamente sugli effetti che la nuova strategia approvata dalla Commissione Europea potrebbe avere sulle riforme, non solo in Montenegro ma anche negli altri paesi candidati. Questo è accaduto durante l’incontro EU4ME, promosso a Podgorica il 28 febbraio con l’obiettivo di coinvolgere la cittadinanza nel processo di integrazione europea e di diffondere un atteggiamento positivo nei confronti dell’integrazione europea. Drljević ritiene che potrebbe dare un nuovo slancio a tutti i paesi candidati, oltre che essere uno stimolo ad intensificare il lavoro in alcune aree.
Non è stato ancora confermato ufficialmente ma – secondo fonti a Bruxelles di Radio Free Europe - Miroslav Lajčák, attuale ministro degli Esteri della Slovacchia, sarebbe stato nominato emissario speciale Ue per il dialogo tra Kosovo e Serbia.
Il paper "A Paradigm Shift in the EU’s Common Foreign and Security Policy: From Trans-formation to Resilience" della Wissenschaft und Politik Stiftung, pubblicato nell'ottobre 2017, analizza le cause del rafforzamento della politica di sicurezza e difesa comune (CSDP), parte integrante della politica estera e di sicurezza Ue.
Sarà la volta buona? Dopo la proposta della Commissione UE di rivedere le procedure sull'allargamento e le parziali aperture della Francia, che lo scorso ottobre aveva bloccato l'apertura dei negoziati con Albania e Macedonia del Nord, l'UE e i paesi dei Balcani occidentali provano a reintrecciare i fili del dialogo.