OBCT si unisce alle organizzazioni internazionali dei giornalisti e per la libertà di stampa nell'esprimere solidarietà alla testata serba KRIK, la cui redazione è continuamente soggetta a vessazioni giudiziarie
Fare giornalismo investigativo non è certo facile, oltre ai rischi del mestiere si incorre spesso in querele per diffamazione, SLAPP, ecc. soprattutto se come la giornalista Sara Manisera ci si occupa di temi delicati come la criminalità organizzata. L'abbiamo intervistata
Dopo le stragi che hanno segnato la Serbia nelle settimane scorse, manifestazioni di piazza contestano il governo, puntando il dito soprattutto sulla situazione dei media nel paese, che secondo i critici hanno creato e fomentato negli anni un clima di intolleranza e di violenza
Secondo un sondaggio condotto dall'Associazione dei giornalisti croati per il quinto anno consecutivo, sono almeno 945 le azioni legali contro media e giornalisti attualmente in corso in Croazia. I risultati dimostrano l'alto livello di pressione a cui sono sottoposti, da parte di politici, vari attori del settore economico e da istituzioni pubbliche
L'assoluzione degli autori di un libro-inchiesta sui malumori interni al partito di maggioranza arriva in un contesto locale dove lo stato di diritto è messo a dura prova dall'intreccio di concentrazione mediatica, interessi economici, politica e affari, rapporti famigliari e anomalie varie
Basandosi sui risultati di una missione che si è svolta lo scorso ottobre, sette organizzazioni internazionali tra cui OBCT raccontano in un comunicato congiunto le difficoltà, le violenze e i diritti negati del giornalismo in Turchia, evidenziato dal rapporto di IPI da oggi online
L'assegnazione delle frequenze radiotelevisive nazionali in Serbia mette in luce la carenza di trasparenza e di pluralismo del settore. Ad ottenere le frequenze sono solo i media filo regime. Le critiche a Belgrado sono giunte sia dalla Commissione europea che dal Parlamento europeo
L'uso strumentale della protezione dati UE minaccia la libertà di stampa in Grecia. Il caso della giornalista Stavroula Poulimeni e della testata indipendente Alterthess, condannati in prima istanza a pagare un risarcimento di 3.000 euro a Efstathios Lialos, dirigente della miniera d'oro Hellas Gold
Minacce e diffamazione aggravata: sono stati tutti condannati in primo grado, gli otto imputati finiti a processo davanti al Tribunale di Ragusa, ai danni del condirettore dell’Agi e Presidente di Articolo 21, Paolo Borrometi, sotto scorta dal 2014. I fatti risalgono al 2016: gli imputati lo avevano insultato e minacciato più volte per i suoi articoli su 'La spia', che riportavano inchieste e operazioni di polizia contro la mafia vittoriese