Dopo i bombardamenti NATO Shqipe Habibi, kossovara, aveva iniziato a lavorare per l'OSCE nel suo Paese. Poi, per le Nazioni Unite, era stata mandata a Timor Est ed infine in Afghanistan. Dove, lo scorso 28 ottobre, è stata rapita.
Pubblichiamo l'intervento dell'Osservatorio sui Balcani tenuto nel corso della tavola rotonda del 29 ottobre scorso a Campolongo Maggiore su "Crimini contro l'umanità: il ruolo della giustizia internazionale nei conflitti balcanici". All'incontro ha partecipato la Procuratrice Capo del Tribunale dell'Aja, Carla Del Ponte
Dal 24/8 al 2/9 un pulman dello SPI-CGIL ha attraversato i Balcani, percorrendo più di tremila chilometri, per tornare nei luoghi che lo hanno visto presente con azioni di solidarietà e di cooperazione sia negli anni della guerra che negli anni successivi
Dal 5 al 14 ottobre si ritroveranno a Spoleto 15 vicini di casa appartenenti alle comunità albanese, serba ed ashkalia. Per parlare di riconciliazione sotto la guida di mediatori israeliani e palestinesi.
Decimo giorno del rapimento degli operatori di "Un ponte per". Agostino Zanotti, presidente della Associazione "ADL a Zavidovici", ricorda il tragico sequestro di cui era stato protagonista nel 1993 in Bosnia e il percorso che ne è seguito. Una proposta
Le ong che operano nei Balcani ricevono consistenti finanziamenti per le attività di formazione. Di fronte alla crescente offerta di corsi formativi, Risto Karajkov, nostro corrispondente dalla Macedonia, si interroga sulla loro utilità
Un breve commento della redazione dell'Osservatorio sui Balcani al discusso e inquietante rapimento in Iraq delle due volontarie di "Un ponte per...", Simona Torretta e Simona Pari e dei due operatori iracheni Ra'ad Alì Abdul-Aziz e Manhaz Bassam
12 anni fa, insieme ad una troupe della ITN, il giornalista Ed Vulliamy aveva rivelato al mondo la esistenza dei campi di concentramento serbi in Bosnia Erzegovina. Nella sua prima visita da allora al campo di Omarska, riflette sulle lezioni non apprese. Questo articolo è stato pubblicato sul Balkan Crisis Report n°513, 27 agosto 2004, IWPR, con il titolo originale "Commento: dobbiamo lottare per la memoria dei campi di concentramento bosniaci". La traduzione è a cura di Osservatorio sui Balcani
A Bosanski Petrovac, nord-ovest del Paese, uno degli ultimi centri collettivi della Bosnia Erzegovina. Più di 400 persone obbligate a migrare dai vari conflitti che hanno colpito l'ex Jugoslavia. Per loro il futuro è ancora del tutto incerto.
Francesco Lauria, nostro collaboratore, ha incontrato Antonella Valmorbida, direttrice della Associazione delle Agenzie per la Democrazia Locale, per tracciare una fotografia della associazione a dieci anni dalla prima costituzione di una Adl nei Balcani
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo scritto da Vanessa e Barbara, partecipanti al viaggio di solidarietà organizzato nei Balcani da Assopace, da Mostar a Belgrado. Incontri, riflessioni, progetti.
Oltre 200 persone si sono ritrovate per il seminario internazionale "Acqua, fonte di Pace", a discutere, dopo la inaugurazione del Ponte di Mostar, di fiumi e risorse idriche in quanto veicolo di pace, bene pubblico e diritto umano fondamentale
Alla conferenza-seminario organizzata dal Contratto mondiale per l'acqua, svoltasi sabato 24 luglio a Mostar, abbiamo incontrato Sead Pintul, consigliere del Comune di Mostar impegnato nella difesa del fiume Neretva
Ospitiamo un commento di Paolo Rizzi e Laura Bergomi del Gruppo di Novara dell'Associazione per la Pace, a Mostar per il seminario internazionale sulla cultura del diritto all'acqua
Nel quadro delle iniziative per la inaugurazione dello Stari Most, il 24 luglio si terrà a Mostar un convegno per la costituzione di un comitato bosniaco per il Contratto mondiale sull'acqua. Anche Osservatorio sui Balcani aderisce alla iniziativa.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo breve articolo che descrive e invita a partecipare a viaggi di turismo responsabile in Albania. A cura dell'Associazione "Avventure solidali"
Più di 6000 persone hanno votato a Prijedor alle elezioni europee. Le prime in un Paese non UE. 'C'è voglia d'Europa, ma di un'Europa che sappia rispondere ai bisogni e ideali dei suoi cittadini' ricorda Patrizia Bugna dell'ADL di Prijedor.
In 150 case attorniate dal verde nei pressi di Prnjavor da più di un secolo vive una comunità italiana. A Stivor possiedono tutti il passaporto italiano, nelle scuole si studia italiano, si leggono i giornali italiani e si vive con pensioni italiane
I cittadini di Prijedor, nord della Bosnia Erzegovina, il prossimo 12 e 13 giugno, si recheranno alle urne. Per affermare che anche loro sono cittadini d'Europa.
Non esiste sviluppo contrapposto a sottosviluppo; ha senso fare cooperazione internazionale? Sono solo due degli stimoli presenti in questo testo nel quale si ripercorre il cammino dell'Osservatorio sul tema dello sviluppo locale.
Ci sono città che vengono ricordate e nominate per i prodotti tipici, per l'interessante architettura urbanistica, per le bellezze naturali. Pančevo, invece, è nota come la città dei tumori. Intervista con Borislava Kruška, sindaca di Pančevo
Presentiamo il documento introduttivo su una delle conferenze cardine della nona edizione di Civitas, a Padova. Il 30 aprile si dibatterà del ruolo dei cittadini e delle città nella nuova Europa.
Quando è iniziata la fine della Jugoslavia, avevano 18 anni. Sono quelli della generazione 73, passati dall'esame di maturità alle trincee. Come vivono oggi, come hanno rielaborato questi anni? Una nostra intervista
In modo sempre più insistente si parla di ONU in Iraq. Ma è un tema delicato. Emiliano Bertoldi presenta un parallelismo tra i recenti scontri in Kossovo ed il tragico scenario mediorientale.
Mercoledì scorso a Pec/Peja le ONG ed associazioni italiane si sono incontrate. Per cercare di capire cos'è successo. Per provare ad impostare il lavoro futuro. Un breve resoconto.
Presentato a Sarajevo un nuovo progetto di AiBi, Amici dei Bambini, diretto alla costituzione di un Osservatorio per la promozione e la tutela dei diritti dei minori in Bosnia Erzegovina
Martina Iannizzotto ha lavorato per quattro anni in Serbia occupandosi di sfollati dal Kossovo. Ha lasciato Belgrado qualche mese fa. Commenta per Osservatorio quanto avvenuto la scorsa settimana.
Mercoledì, a Pec/Peja, le organizzazioni della società civile italiana presenti in Kosovo si incontrano per discutere insieme sugli avvenimenti in corso nel Paese. Alcune prese di posizione sulla crisi.