Riportiamo un articolo firmato da Nando Sigona e pubblicato sul sito www.kater.it che si propone di essere un "battello", spazio di discussione su immigrazione e processi globali, partecipazione e luoghi in trasformazione, pedagogia ed (inter)cultura
Secondo un sondaggio dello State Department americano sarebbero sempre più gli albanesi che sognano la Grande Albania. Ma intanto continuano ad esistere progetti che promuovono la convivenza.
In Macedonia formalizzata l'entrata in politica di Ali Ahmeti, leader politico dell'ex UCK. Quest'ultimo ha fondato un nuovo partito, destinato a mutare notevolmente il panorama politico macedone.
A Belgrado la presentazione di un nuovo libro dello storico di Zagabria. "L'unico modo di superare le conseguenze della guerra è garantire il ritorno di sfollati e rifugiati".
Ad un anno dalla crisi al Sud della Serbia, nella valle di Presevo, Medvedja e Bujanovac come stanno andando le cose? Ne fa il punto un testo in inglese del nostro corrispondente dalla Serbia Mihailo Antovic. (Testo in inglese)
Nel febbraio del 2001 erano stati firmati degli accordi tra FRY e Macedonia che risolvevano dispute di confine anche per quanto riguarda la parte di demarcazione tra Kossovo e Macedonia. Una dichiarazione dell'Assemblea kossovara rifiuta quegli accordi.
L'UNMIK presenta un piano programmatico per favorire il rientro in Kossovo delle minoranze. Pubblicata intanto un'analisi dell'UNHCR sullo stato di queste ultime: diminuiscono i casi di aggressione ma "la situazione rimane altamente precaria".
Pubblichiamo un articolo a firma di Arben Qirezi dell'IWPR sul recente atteggiamento del primo ministro kossovaro Bajram Rexhepi che sembra aver impostato una politica all'insegna della riconciliazione con la comunità serba.
Il 3 marzo scorso sette persone vennero trucidate dalla polizia macedone. "Una cellula di terroristi di Al Qaeda" la giustificazione del governo. Un giornale greco trova le prove che non andò così. Un articolo tradotto da NE.
Le famiglie di Srebrenica chiedono un risarcimento. Più di 6.000 le cause già raccolte. "Sarà il più grande processo nella storia dei Balcani" afferma Muniba Subasic, presidente dell'associazione 'Movimento delle madri delle enclaves di Srebrenica e Zepa'
L'Accademia Europea di Bolzano ha messo a disposizione su web un importante strumento per chi si occupa di minoranze. Un data-base con i principali testi giuridici sui diritti delle minoranze, disponibili in lingua originale ed in inglese.
In un Kossovo dall'incerto futuro istituzionale si inizia a dibattere di rientri delle minoranze. Ma è difficile l'equilibrio tra integrazione e rischio di creare nuove enclaves. Una presa di posizione dell'amministrazione ONU.
Un'intervista curata da Marco Ratti, operatore CARITAS, a Engjell I. Berisha, autore del libro "Il massacro di Meja e Korenica" . Il punto di vista albanese su una strage sulla quale ci si auspica il TPI possa fare chiarezza.
Ancora tensione nell'area di Tetovo. Il progetto dei pattugliamenti da parte della polizia mista stenta a decollare e non mancano le occasioni di scontro tra albanesi e polizia macedone.
La presidentessa del "Comitato di Helsinki per i diritti umani" di Belgrado rimprovera ai nuovi leader politici di non prendere la necessaria distanza dall'ex regime, situazione che spesso accresce un clima di intolleranza nei confronti delle minoranze.
Una comunità Rom del nord della Croazia ha citato a giudizio le autorità croate responsabili dell'istruzione per favoreggiamento della segregazione razziale dei loro figli nelle scuole elementari.
E' una delle questioni più discusse in BiH negli ultimi mesi. La Comunità Internazionale ha cercato di stimolare una soluzione nata dai soggetti politici bosniaci. Ma come è spesso accaduto l'ultimo passo è arrivato solo grazie ad un'imposizione dall'alto. Ha collaborato Davide Sighele
Un commento di Andrea Rossini, autore del documentario "Europa, Srebrenica", sulle dimissioni del governo olandese a seguito della pubblicazione del rapporto su Srebrenica
Il numero di matrimoni misti è stato spesso nella ex-Jugoslavia simbolo della convivenza. Ed i matrimoni misti sono stati le prime vittime del nazionalismo. Ora però, in alcune città della Bosnia, sembra l'amore possa andare "oltre i confini".
Mitrovica la città divisa. In mezzo un ponte, sul fiume Ibar, scenario di molti scontri tra dimostranti albanesi, dimostranti serbi e forze di interposizione internazionali. E' avvenuto di nuovo la settimana scorsa ed in città si respira tensione.
La sicurezza a Srebrenica doveva essere garantita dal contingente olandese dell'UNPROFOR. Non è stato così e nel luglio del 1995 i serbobosniaci hanno conquistato l'enclave massacrando 7500 civili. Ora emergono nuove responsabilità.
Violenza dopo un partita di calcio e scontro tra due opposte tifoserie. Purtroppo scene comuni in molti stadi, non solo in Macedonia. Ma qui emerge anche lo sfondo etnico dello scontro: da una parte i tifosi macedoni, dall'altra quelli albanesi.
Nell'area di Tetovo ritornano a sentirsi i colpi dei fucili automatici. Ma questa volta gli scontri avvengono tra due gruppi albanesi. 5 morti sul terreno e sconcerto della Comunità Internazionale. Un resoconto dal nostro corrispondente da Skopje.
La dichiarazione rilasciata in risposta ad una di Tomic, dirigente SDP. La scorsa settimana i media croati parlano anche dell'incerto destino dei rifugiati croati di Drvar e dell'atteggiamento del ministro della difesa nei confronti degli omosessuali.
Il centro di ricerca ESI, ha da poco pubblicato un paper sulle riforme costituzionali in Bosnia Erzegovina. Si invita l'Alto Rappresentante a non imporle dall'alto ma lasciare che siano le autorità bosniache ad arrivare ad un accordo. A cura di Davide Sighele
E' iniziata la primavera e molti dei cittadini di Srebrenica stanno facendo ritorno a casa. 480 le famiglie rientranti, in una situazione spesso precaria dove lavoro e casa non sono assicurati.
Dopo aver riportato la cronaca dell'uccisione dei sette presunti terroristi in Macedonia in un articolo precedente, continuiamo a seguire la vicenda traducendo alcuni estratti di un articolo di Zeljko Bajic, dell'AIM di Skopje.
Continua il braccio di ferro tra la coalizione dei serbi di Kossovo Povrtak e l'UNMIK. "Per entrare nel governo vogliamo un ministero sul ritorno". Ma secondo l'amministrazione internazionale il numero dei ministeri non varierà.
Gli scolari e gli studenti che appartengono alle minoranze potranno optare tra un curriculum standard ed uno particolare per il loro gruppo nazionale d'appartenenza. E' previsto da un accordo raggiunto tra i ministri dell'educazione di RS e Federazione.
C'è chi ritiene la recente approvazione della legge sull'amnistia in Macedonia una pericolosa crepa nello stato di diritto. Altri, e tra questi il leader politico dell'ex UCK, Ali Ahmeti, un'opportunità per aumentare la mutua fiducia tra le due comunità.