E' di 12 milioni di euro, un vero record nella storia della giustizia serba, la cauzione pagata ieri dal tycoon Miroslav Mišković, discusso proprietario della compagnia “Delta Holding” e uno degli uomini più ricchi del paese, per uscire di prigione e difendersi da uomo libero.
La Corte d’Appello del Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia ha ripristinato le accuse di genocidio contro Radovan Karadžić che dovrà rispondere dell’uccisione e i maltrattamenti alle popolazioni non serbe in sette località della Bosnia Erzegovina oltre a Srebrenica
111 anni di reclusione per i leader politici e militari croati della Herceg Bosna. Si tratta della pena complessiva a seguito della sentenza di primo grado espressa oggi dal Tribunale penale internazionale per crimini nella ex Jugoslavia (TPI).
“Crimini di guerra contro la popolazione e violazione dell'integrità fisica e della salute dei civili imprigionati nel campo di detenzione dell'UÇK situato nel villaggio di Likovc/Likovac”. Nuove accuse per membri di spicco dell'UÇK , il disciolto Esercito di Liberazione del Kosovo, accusati la settimana scorsa dai procuratori della missione europea EULEX di aver abusato di civili nel giugno 1998.
Lo scorso 29 marzo il tribunale di Sarajevo ha condannato in prima istanza alla pena massima di 45 anni Veselin “Batko” Vlahović. “Batko”, membro dell'unità paramilitare serba degli “angeli bianchi” (Bijeli anđeli) è stato riconosciuto colpevole di più di trenta omicidi, 11 stupri, detenzioni illegali e maltrattamenti, avvenuti soprattutto nel quartiere sarajevese di Grbavica tra il maggio e luglio 1992.
Lo scorso gennaio il tribunale di Belgrado, giudicando sul ricorso presentato dall'ex internato Mujo Vatreš, ha ordinato per la prima volta il risarcimento di un cittadino bosniaco per la detenzione subita nei campi di internamento creati in Serbia negli anni '90.
Il Tribunale per i crimini nell'ex-Jugoslavia dell'Aja ha assolto Ramush Haradinaj, ex comandante dell'Esercito di liberazione del Kosovo (UCK) ed ex premier dalle accuse di violazione delle leggi e usanze di guerra. Assolti anche i coimputati Idriz Balaj e Lahi Brahimaj. Haradinaj può tornare in Kosovo da uomo libero
“Gotovina out, Sanader in”. Così ha twittato il giornalista dell’Economist Tim Judah appena avuta la notizia della sentenza in primo grado per l’ex premier croato Ivo Sanader. Sì, perché in Croazia ancora non si erano spenti i riflettori per la recente e sorprendente assoluzione all’Aja del generale Gotovina che già i media stanno virando sul caso Sanader.
“Cento parlamentari indagati devono votare la legge anti-corruzione? Sarebbe come chiedere a Giovanna d'Arco di andare a far legna per il falò”. Una battuta pronunciata in Italia, dal noto comico Maurizio Crozza, è probabilmente il miglior commento alla vicenda che, in Grecia, ha portato ieri all'arresto del giornalista investigativo Kostas Vaxevanis.
"Mi chiamo Radovan Karadžić, di professione sono medico, psichiatra, psicoterapeuta e letterato". In completo blu scuro, cravatta a righe azzurre-bianche e blu, camicia bianca, occhiali color corno e decisamente più in carne di quando venne arrestato, il 22 luglio del 2008 dopo 13 anni di latitanza.