Dopo una serie di incontri con il Presidente dell'albania e con alcuni leader del parito socialista il Primo ministro Pandeli Majko ha dichiarato, giovedì scorso, che non si possono escludere le sue dimissioni.
Continuano le negoziazioni tra Serbia e Montenegro per la creazione della nuova Unione e per l'applicazione degli Accordi di Belgrado. Un ulteriore passo compiuto nei giorni scorsi.
Sono sempre più quelli che in Bulgaria iniziano a mettere in dubbio le promesse elettorali dell'ex-re ed ora Primo ministro Simeone II. Aveva promesso che in soli 800 giorni avrebbe milgiorato lo standard di vita dei bulgari. Non è ancora avvenuto.
Fissata la data delle elezioni. L'OSCE ha espresso soddisfazione per l'annuncio ufficiale di elezioni politiche. Si accende il clima pre-elettorale, soprattutto tra i partiti che rappresentano la comunità albanese.
Si intensificano le relazioni tra Grecia ed Albania. Gli ellenici mirano a collegarsi, tramite l'Albania, ai Balcani centrali ed al cosiddetto "Corridoio 10".
In Serbia è da tre giorni che i magistrati ed i dipendenti del Ministero della giustizia incrociano le braccia. Contestati gli scarsi aumenti salariali. In corso una trattativa con il Ministro delle giustizia Vladan Batic.
Il Consiglio macedone sulle frequenze ha proposto i candidati alle nuove frequenze radio-televisive. I media vicino al partito di governo VMRO-DPMNE favoriti su tutti.
Questa notte il mandato ONU in Bosnia è stato prolungato sino al 15 luglio per trovare un compromesso USA-Europa, ma i primi sembrano non cedere sul TPI. Un commento di Valentina Pellizzer, del CRIC di Reggio Calabria, non allineata anzi decisamente contro.
Il duello fra i leader dei due maggiori partiti serbi è sempre più acceso. Offriamo un quadro di comprensione che ripercorre le carriere dei due leader, senza mancare di presentare i fatti politici più recenti.
Georgievski rimuoverà il Ministro degli interni Boskovski? Le minacce di Xhaferi se non venissero garantite le richieste albanesi sulla legge sui passaporti sono solo una mossa elettorale? Ed i sindacati correranno in prima persona alle elezioni?
Una settimana di pesanti rivelazioni e accadimenti ha scosso la scena politica della Federazione di Jugoslavia. Proviamo a ripercorrerne le tappe principali con questo testo di Luka Zanoni.
"Il codice penale bulgaro dicrimina gli omosessuali", dichiara il Parlamento Europeo. Ma ad una proposta di emendamento del codice penale molti parlamentari insorgono.
E' stato un mea culpa del tutto particolare quello del Premier macedone. Ha ammesso che il proprio Governo non è esente da corruzione ma ha approfittato dell'occasione per attaccare ambasciatori e giornalisti stranieri.
A sorpresa si è arrivati all'elezione di un Presidente consensuale. Partito Socialista ed opposizione hanno trovato l'accordo sul nome di Alfred Moisiu, ex generale ora in pensione.
Ancora incerta la situazione per quanto riguarda i candidati per le imminenti elezioni presidenziali. Sembra Fatos Nano si sia ritirato dalla corsa ma l'opposizione continua a richiedere un'elezione basata sul "consensus".
Nella vallata teatro di scontri in passato tra comunità serba ed albanese ci si prepara alle elezioni locali. Come definito da un previo accordo tra OSCE, DOS e rappresentanti albanesi sono state sciolte le Assemblee municipali.
Secondo un sondaggio dello State Department americano sarebbero sempre più gli albanesi che sognano la Grande Albania. Ma intanto continuano ad esistere progetti che promuovono la convivenza.
Un incontro a Belgrado sulla Commissione per la verità e la riconciliazione. Dopo un anno di lavori si cercano indicazioni per i compiti a venire. Molte le critiche, che riportiamo a fine testo.
I liberali annunciano che non lo appoggeranno mai come "nuovo" premier del Montenegro. Intanto Djukanovic non molla e dichiara "non è esclusa la possibilità che entrino nella maggioranza nuove formazioni politiche".
In Macedonia formalizzata l'entrata in politica di Ali Ahmeti, leader politico dell'ex UCK. Quest'ultimo ha fondato un nuovo partito, destinato a mutare notevolmente il panorama politico macedone.
Il partito Democratico dei Socialisti avrà tre rappresentanti, e gli altri partiti un rappresentante nella commissione per la creazione del documento costituzionale dell'Unione di Serbia e Montenegro.
A Belgrado la presentazione di un nuovo libro dello storico di Zagabria. "L'unico modo di superare le conseguenze della guerra è garantire il ritorno di sfollati e rifugiati".
Si delinea una nuova alleanza tra i partiti croati della Bosnia Erzegovina forse in grado di contrastare l'HDZ. C'è già il sostegno della Comunità Internazionale, per quello dei bosniaci occorrerà aspettare le elezioni.
Fratello, così si fa chiamare il ministro degli interni macedone Ljube Boskovski, una delle figure più controverse della politica macedone. Dejan Georgievski ha scritto per l'Osservatorio il seguente profilo sul ministro. (Testo in inglese)
Due i candidati accreditati, il Presidente uscente Rexhep Meidani e Fatos Nano, entrambi del partito socialista. Nonostante le tumultuose premesse e la forte instabilità che da mesi caratterizza la politica albanese per ora regna una calma piatta.
Continua lo scontro a distanza tra Parlamento macedone ed Assemblea kossovara sulla questione dei confini. Secondo alcuni, il Premier Georgievski starebbe mettendo in atto una strategia della tensione che porti alla modifica degli Accordi di Ohrid.
Una sintesi sulla crisi politica in Montenegro: dalla firma dell'accordo sulla ridefinizione della Federazione di Jugoslavia alla rumorosa questione dell'iscrizione del presidente Djukanovic nel registro degli indagati.