Il nostro corrispondente ci racconta di Tetovo, in Macedonia, città che rischia di seguire il destino di altre città dei Balcani, divise dalla folle logica dell' "omogeneità etnica".
Un'interessante e attuale rappresentazione dello stato sociale in Croazia. Tra le varie questioni toccate nello sviluppo dell'approfondimento, vi sono: le riforme in corso, le connesse incertezze della popolazione e l'abolizione di alcune leggi di tutela sociale.
Il PDK di Hashim Thaci abbandona l'aula ancor prima che si voti la presidenza dell'assemblea. Per l'elezione del Presidente del Kossovo si rimanda tutto a giovedì.
Sono passati due anni dalla scomparsa di Tudjman. La destra lo commemora. L'attuale presidente Stipe Mesic ricorda gli errori commessi dall'ex-presidente in Bosnia Erzegovina e l'isolamento internazionale al quale avevano portato le sue politiche. Ma lasc
Il Presidente Sarovic rientra da una visita a Mosca e dichiara che le autorità russe sostengono la posizione della Republika Srpska contraria ad una revisione degli Accordi di Dayton. Ed intanto invita la comunità internazionale a "farsi da parte".
Dal nostro corrispondente da Skopje una rassegna delle questioni che rendono difficile in Macedonia l'implementazione di una pace di lunga durata. Testo in inglese.
Se lo chiede l'ICG in un documento recentemente pubblicato: occorre superare le mezze misure del passato anche a costo di un nuovo e maggiore protagonismo della comunità internazionale; solo così la Bosnia Erzegovina riuscirà ad entrare in Europa.
Uno sguardo disincantato sulla presenza internazionale in Bosnia Erzegovina nell'intervista a Joseph Marko, professore universitario austriaco, da quattro anni giudice costituzionale della Bosnia Erzegovina.
Javier Solana in questi giorni sta svolgendo un "tour" che è partito da Belgrado e continuerà poi per Podgorica e Pristina. L'obiettivo sembra essere quello di moderare gli ardori indipendentisti dei leader kossovari e montenegrini.
Vince il partito di Rugova che raggiunge quasi il 50% dei consensi. Partecipano numerosi anche i serbi, il loro partito Povrtak (ritorno) è la terza forza politica della regione.
Tiene il partito di Ibrahim Rugova ma come vanno interpretate le sue dichiarazioni pro-indipendenza? E la patecipazione dei serbi al voto influenzerà il futuro della regione? Ne parliamo con Emiliano Bertoldi.
Sembra regnare una strana atmosfera. Di disillusione rispetto ai cambiamenti che queste elezioni politiche potranno portare. Ed intanto vi è una sostanziale incertezza sulla partecipazione della comunità serba: le indicazioni di Belgrado verranno seguite?
È iniziata questa notte, in Kosovo, la fase di silenzio che precede la votazione di domani 17 novembre. Il silenzio elettorale verrà mantenuto fino alla chiusura dei seggi (1.660 che saranno aperti dalle 7.00 di mattina), ossia fino alle ore 20.00 di sabato. Circa 1,2 milioni di elettori voteranno i 120 rappresentati del nuovo parlamento kosovaro. Secondo i dati dell'OSCE, degli oltre un milione di elettori i serbi registrati sono circa 170.000. Da parte serba le elezioni saranno osservate dal Centro per le libere elezioni e la democrazia. Nella Serbia centrale, dove secondo un documento sottoscritto dal Commissariato della Repubblica per i rifugiati e dalla Organizzazione internazionale per la migrazione, verranno disposti 81 centri di voto con 177 seggi dove poter svolgere le elezioni, presso i quali sabato potranno votare gli oltre 98.000 serbi scacciati dal Kosovo. In Montenegro, su 30.000 profughi circa 20.000 hanno diritto di voto. Secondo i dati offerti dal Commissariato montenegrino per i rifugiati solo 7.000 hanno espresso il desiderio di votare alle elezioni kosovare. Nella repubblica del Montenegro verranno aperti 21 seggi dove si potrà votare in 19 comuni, che verranno scrutati dalle organizzazioni internazionali e dal Commissariato montenegrino per i rifugiati.
Una panoramica sui media locali redatta dai nostri corrispondenti. Interviste, storia ed eventi significativi degli ultimi anni di informazione nei Balcani.
La probabile elezione di Drazen Budisa alla presidenza dell'HSLS potrebbe portare ad un rimpasto governativo e forse anche alla messa in discussione dell'attuale maggioranza.
Lo dichiara Dusan Pavlovic, analista politico, che considera improbabile il presidente Kostunica indica un referendum di questo tipo. "Se vincessero i voti a favore della divisione ci si ritroverebbe ad affrontare nuove elezioni".
Contro i nuovi muri. Come la guerra nell'ex Jugoslavia, ancora sospesa, ha anticipato l'attuale rappresentazione del "conflitto di civiltà". I contenuti del'incontro tra il sindaco di Sarajevo e l'ambasciatore jugoslavo a Roma pubblicati da Il Manifesto.
A Belgrado UNMIK ed autorità federali yugoslave raggiungono un accordo per la partecipazione della comunità serba alle elezioni. Tra il malcontento dei partiti albanesi.
Dall'inizio dell'anno sino ad ora le vicende in Macedonia si sono evolute con una certa continuità e rapidità. Al fine di rendere più chiara ed agevole la comprensione di ciò che è accaduto, presentiamo un riepilogo cronologico degli eventi principali.
Dopo averlo annunciato la destra croata è scesa in piazza a Zagabria. Secondo gli organizzatori sabato 20 erano 70.000 i manifestanti. Meno di 15.000 invece secondo le stime della polizia.