Ad un anno dalla crisi al Sud della Serbia, nella valle di Presevo, Medvedja e Bujanovac come stanno andando le cose? Ne fa il punto un testo in inglese del nostro corrispondente dalla Serbia Mihailo Antovic. (Testo in inglese)
Nel febbraio del 2001 erano stati firmati degli accordi tra FRY e Macedonia che risolvevano dispute di confine anche per quanto riguarda la parte di demarcazione tra Kossovo e Macedonia. Una dichiarazione dell'Assemblea kossovara rifiuta quegli accordi.
La compagnia di telefonia fissa Albtelecom non è ancora stata privatizzata ed il Parlamento riduce il budget approvato solo pochi mesi fa. "Non pregiudicherà l'aumento di salari e pensioni promesso per il mese di luglio" assicurano dal governo.
La presidenza della coalizione DOS annuncia che 50 tra i propri deputati assenteisti verranno sostituiti. Se lo farete con i nostri deputati usciremo dal Parlamento, rispondono dal partito di Kostunica. La crisi all'interno di DOS s'acuisce.
E' partito ieri Wolfgang Petritsch, l'Alto rappresentate della Bosnia Erzegovina e per certi versi il suo vero presidente. Presentiamo un bilancio critico del suo lavoro, con un testo di Dario Terzic da Mostar.
Verso la fine dell'estate la Macedonia si appresterà ad una nuova tornata elettorale. Come si stanno preparando i vari partiti politici? Ce ne offre un quadro d'insieme questo testo di Dejan Georgievski, nostro corrispondente da Skopje.
Dopo l'incidente nel quale ha ferito quattro persone il ministro Boskovski non si dimette. Trova invece un capro espiatorio nell'ufficiale responsabile dell'esercitazione che dichiara "non dovevo permettere a nessuno di utilizzare quel lanciagranate".
Pubblichiamo un articolo a firma di Arben Qirezi dell'IWPR sul recente atteggiamento del primo ministro kossovaro Bajram Rexhepi che sembra aver impostato una politica all'insegna della riconciliazione con la comunità serba.
In Serbia il dibattito sulle elezioni è uno dei temi principali. La lotta all'interno dei 18 partiti della coalizione DOS si fa serrata e molti analisti sostengono che la situazione potrebbe essere risolta solo con l'anticipazione delle elezioni.
Pubblichiamo un abstract in italiano del rapporto curato dall'International Crisis Group sulla ridefinizione dei rapporti tra la Serbia e il Montenegro, con particolare riguardo al ruolo della UE. A cura di Tania Russo.
Secondo i risultati preliminari delle elezioni amministrative tenutesi in 19 comuni del Montenegro nella giornata di ieri, il cosiddetto blocco indipendentista ha conquistato 10 comuni su 19.
Sconfitta la coalizione liberal-laburista in Olanda. Ma dalla Bosnia Erzegovina le madri e vedove di Srebrenica continuano a chiedere giustizia anche se non è più al governo Wim Kok primo ministro ai tempi del massacro avvenuto nella cittadina bosniaca.
Così lo definisce scherzosamente il nostro corrispondente da Mostar. Si tratta del nuovo Alto Rappresentante. Il nome del sostituto di Petrisch già lo si conosce: si tratterà dell'inglese Lord Paddy Ashdown.
L'ex direttore degli istituti penitenziari rischia di finire in carcere. E l'opposizione di Sali Berisha chiede a gran voce le dimissioni dell'attuale capo dei servizi segreti albanesi, sospettato di essere coinvolto nell'omicidio di un parlamentare.
Il primo ministro macedone accusa i media del proprio Paese dell'immagine internazionale negativa della Macedonia. Aleggia il pericolo di un giro di vite sulla libertà di informazione e le reazioni non si fanno attendere.
Alle prossime elezioni politiche cresceranno i partiti nazionalisti. Lo si afferma in un sondaggio curato dall'Istituto NDI e reso pubblico lo scorso febbraio e che ha creato dibattito in BiH. Ne riportiamo alcuni contenuti.
A distanza di tre anni l'attuale presidente del Kosovo, Ibrahim Rugova e l'ex presidente della SRJ Slobodan Milosevic, si sono incontrati di nuovo, e questa volta nell'aula del Tribunale Internazionale dell'Aja.
Radovan Karadzic, ex presidente della Republika Srpska e uno dei principali ricercati dal Tribunale Internazionale de L'Aja per i crimini di guerra commessi in Bosnia, è ritornato a farsi sentire.
E' una delle questioni più discusse in BiH negli ultimi mesi. La Comunità Internazionale ha cercato di stimolare una soluzione nata dai soggetti politici bosniaci. Ma come è spesso accaduto l'ultimo passo è arrivato solo grazie ad un'imposizione dall'alto. Ha collaborato Davide Sighele
Il quotidiano kossovaro in lingua albanese Bota Sot ha intervistato nei giorni scorsi Claudio Taffuri, a capo di un ufficio di rappresentanza che il Governo italiano ha aperto a Pristina. Ne riportiamo la traduzione.
Il 17 aprile il parlamento federale jugoslavo ha approvato una nuova legge di cooperazione con il TPI. Le autorità jugoslave, lo stesso giorno, hanno concesso agli indiziati tre giorni per consegnarsi alla giustizia. Fino ad ora con scarsi risultati.
L'autonomia regionale della Vojvodina rimane una questione aperta. La legge sull'autonomia delle province non è ancora stata implementata e necessita di una sua interpretazione. Recentemente il presidente dei Riformisti della Vojvodina, Miodrag Isakov, ha dichiarato che per il momento nessuna autorità è stata trasferita alla provincia. Nell'intervista che segue il presidente del "Centro per il Regionalismo" di Novi Sad, intervistato da Ada sostaric, fornisce alcune riflessioni interessanti sulla legge che consentirebbe una maggiore "de-concentrazione" del potere e sulla legge che garantirebbe l'autonomia del governo locale.
L'Osservatorio sui Balcani ha intervistato per telefono Kada Hotic, vice-presidente dell'associazione "Movimento delle madri di Srebrenica e Zepa" che riunisce alcune famiglie e parenti delle vittime del genocidio di Srebrenica.
Lo si afferma in un rapporto recentemente pubblicato dall'ICG. Solo nel distretto di Brcko la situazione sarebbe milgiore e quindi dovrebbe divenire il modello da seguire, afferma Michael Doyle, analista politico e redattore ICG.
Anche i giovani che pur avendo superato i 27 anni non hanno ancora prestato il servizio militare avranno diritto a ricevere il passaporto. Lo ha deciso il Governo federale.