A pochi giorni dal centesimo anniversario del genocidio armeno, e nonostante gli importanti passi in avanti degli ultimi anni sulla controversa questione, la Turchia vive con evidente difficoltà un anniversario che segna un passato ancora da superare
Il cosiddetto “caso Doshi” chiama sia da parte albanese che da parte europea una seria riflessione di sistema: l’amara realtà a cui ci riconduce esula infatti dai singoli episodi che compongono quest’incresciosa vicenda: è la realtà della politica albanese. Un'analisi
In Serbia una disgrazia aerea in cui è precipitato un elicottero militare con a bordo sette persone, impiegato per salvare un neonato, è diventato un caso nazionale. Mettendo a nudo il collasso delle istituzioni
In un paese la cui economia è in grave crisi la questione politica principale rimane sempre quella della sicurezza rispetto ai vicini azeri. Viaggio in Armenia di un funzionario europeo. Reportage
Le parole pronunciate da Papa Francesco domenica sul genocidio armeno hanno raggiunto una Yerevan in preda all'entusiasmo. Freddezza invece per il basso profilo che il governo italiano sembra riservare alle prossime celebrazioni del centenario
Il report su Eulex voluto da Federica Mogherini scagiona la missione dall'accusa di aver coperto casi di corruzione interna, ma mette a nudo le profonde mancanze strutturali della più grande missione UE nei sette anni trascorsi. Un commento
Concorrenza sleale e favoritismi ai media vicini al governo o agli "amici" di Belgrado. In quest'articolo i giornalisti di Vijesti raccolgono l'opinione di Goran Đurović, membro del Consiglio della Radio Televisione Montenegrina e del loro direttore Željko Ivanović
Per un paese che fa parte della Nato e che da 7 anni ha un esercito di professionisti, sembra una boutade. Invece è l’idea, già espressa in campagna elettorale, dalla neo presidente Kolinda Grabar Kitarović, nonché ex assistente del Segretario generale della Nato
La legge approvata la scorsa settimana dalla Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, sulla messa al bando dei simboli del nazismo e del comunismo ha sollevato reazioni discordanti. La mossa di Kiev in ogni caso lascia aperti molti interrogativi
Dopo il 2008 è buio pesto per i Balcani occidentali. La fotografia che ne fa il Fondo monetario internazionale è disarmante, le ricette proposte, sempre le stesse. Un approfondimento
Nonostante l'opposizione di cittadini ed esperti il governo va avanti col progetto urbano “Belgrado sull’acqua”. Una Lex specialis approvata coi due terzi della maggioranza consente infatti all’investitore designato di procedere, senza gara d’appalto
In Moldavia vi sarebbero migliaia di discariche abusive. I rischi sanitari sono enormi ma il governo non sembra prendere alcuna iniziativa in merito. L'allarme lanciato da Dorin Dușciac, dimissionario vice-ministro dell'Ambiente
Nel marzo scorso una delegazione del Parlamento europeo ha reso visita all’Albania. Vicepresidente della spedizione era l’italiana Elly Schlein. Con lei abbiamo parlato d'Europa, di Albania, di politiche migratorie e della Grecia di Tsipras
Dal diciannovesimo secolo ai giorni nostri, una rassegna dei principali illustratori satirici della Romania, le loro caricature e i rapporti col potere
I russi di Leopoli, città dell'ovest ucraino, sono sempre meno. Molti di loro si mimetizzano, sentendo la pressione della guerra nelle regioni del Donbass. Ma c'è chi cerca di tutelare alcune specificità storiche e culturali. Un reportage
In Romania una serie di inchieste su gravi fatti corruttivi e i relativi arresti hanno scosso la classe politica e scandalizzato per l’ennesima volta la società civile. Una rassegna
Vule Žurić è uno dei più brillanti e prolifici scrittori serbi contemporanei. Autore di romanzi, racconti e radiodrammi, critico letterario e columnist per alcuni prestigiosi supplementi culturali, nonché attuale presidente della Società letteraria serba. Nota biografica e intervista
Un ritorno a Prijedor, nord della Bosnia Erzegovina, sei anni dopo l'ultima volta. E 19 anni dopo quel marzo del 1996, con la città segnata dalla pulizia etnica. Lo sguardo reciproco che la distanza propone