In un rapporto del ministero dell'Economia del Montenegro viene riportato che il paese ha esportato armi nel corso del 2015 per 11.3 milioni di euro, con un aumento del 100% rispetto all'anno precedente.
Il 24 giugno scorso la Duma russa ha approvato il disegno di legge antiterrorismo che prevede modifiche legislative che porteranno gravi limitazioni alla libertà di espressione, alla libertà di coscienza e al diritto alla privacy.
I paesi balcanici si pongono come principali attori della “resistenza” di quel sentimento di fiducia ed integrazione europea, messo a dura prova dai recenti sviluppi, Brexit su tutti. Si riuniscono oggi a Parigi i leader di Slovenia e Croazia (già membri dell'Unione europea), Serbia, Albania, Macedonia, Montenegro (candidati ufficiali all'ingresso nell'UE), Bosnia Erzegovina e Kosovo.
I russi che frequentano la costa montenegrina non sono per forza ricchi. Non necessariamente pernottano in alberghi di gran lusso o hanno investito nel mattone. Sono anche russi della classe media.
Il 28 giugno del calendario gregoriano (il 15 secondo quello giuliano) si celebra il Vidovdan, ricorrenza religiosa osservata dalla Chiesa ortodossa serba e da quella bulgara, in memoria del martirio di San Vito. Vidovdan, però, rappresenta molto più di una semplice celebrazione religiosa, vista la serie di cruciali eventi storici che si sono verificati e ripetuti proprio il 28 giugno.
L’esito del referendum consultivo tenutosi nel Regno Unito avrà ripercussioni significative anche sul processo di integrazione europea dei paesi del Sud-Est Europa. Venerdì, commentando a caldo la notizia, i leader della regione hanno ribadito in coro, con poche eccezioni, la propria determinazione a continuare nel percorso europeo dei rispettivi paesi, pur riconoscendo l’impatto della svolta.