La Croazia e la Bosnia si preparano al possibile aumento degli arrivi di rifugiati una volta che l’Ungheria avrà completato la barriera sul confine con la Serbia, sconvolgendo così le rotte di migrazione.
Il premier conservatore bulgaro Boyko Borisov ha recentemente annunciato la ripartenza delle trivellazioni esplorative nelle acque del Mar Nero, dove si pensa possano trovarsi importanti riserve di gas naturale.
Non si allenta la tensione nel Nagorno Karabakh. Nello scorso fine settimana si è registrato un intensificarsi degli scontri nonostante sia in atto da anni un ufficiale cessate il fuoco.
Le immagini delle scorse settimane dal confine greco-macedone hanno riportato la “rotta balcanica”, utilizzata da decine di migliaia di persone – soprattutto rifugiati e richiedenti asilo in fuga da Siria, Afganistan, Iraq – al centro dell'attenzione internazionale.
Le autorità della Serbia hanno allestito un nuovo campo profughi temporaneo al confine con la Macedonia, a seguito del grande afflusso di rifugiati avvenuto durante il fine settimana.
Le autorità macedoni hanno proclamato ieri lo stato d'emergenza a seguito dell'intensificarsi del numero di migranti che, provenienti dalla Grecia, passano attraverso il paese nella loro rotta verso l'Ue.
"Nel paese c'è un presidente che ha il potere de facto, non è un presidente dal ruolo simbolico ... che lo si voglia o no, il sistema amministrativo della Turchia è cambiato. Ora, quello che si dovrebbe fare è di aggiornare questa situazione de facto all’interno del quadro giuridico della Costituzione".
La rete ecologista SOS za Jadran (SOS per l'Adriatico) ha ottenuto pochi giorni fa un altro importante sostegno alla propria campagna contro il progetto governativo di trivellazioni in Adriatico.
Più di 50mila persone si sono riversate ieri nelle strade di Sarajevo per accogliere come eroi i ragazzi della squadra di pallacanestro vincitori dell'oro nel Campionato FIBA Europe U16. Oltre a cittadini e cittadine della capitale, gente arrivata con pullman da Pale, Banja Luka, Tuzla, Mostar, Bihać, Kljuć o con propri mezzi dai villaggi della Bosnia centrale.