Un aereo russo sarebbe stato abbattuto nella Valle del Kodori, al confine amministrativo tra la Georgia e la repubblica secessionista di Abhkazia. Molte incertezze, accuse e smentite tra Mosca e Tiblisi
La televisione di Tbilisi "Rustavi 2" ha annunciato nell'edizione serale del notiziario di venerdì 24 agosto che il giorno precedente le forze armate georgiane stanziate nella Valle dell'Alto Kodori hanno aperto "fuoco d'ammonimento e abbattuto un velivolo russo".
L'incidente aereo è avvenuto giovedì 23 agosto ma la notizia è stata diffusa solo venerdì sera, quando il ministero degli Interni georgiano ha spedito una squadra speciale nell'area dove si sarebbe verificato l'incidente per cercare i resti del velivolo che dovrebbe essere precipitato a seguito del fuoco d'ammonimento sparato dall'esercito georgiano e accertare le dinamiche dell'accaduto.
Nei giorni scorsi i mass-media georgiani avevano dato la notizia di violazioni dello spazio aereo nella Valle del Kodori da parte di velivoli provenienti, secondo il ministero degli Affari Esteri georgiano, dalla Federazione Russa. Le autorità di Tbilisi, però, non avevano chiarito quanti velivoli fossero stati coinvolti e se fossero elicotteri o aerei militari.
La notizia dell'abbattimento dell'aereo è stata resa ufficiale sabato 25 agosto in un comunicato letto alla stampa dal portavoce del ministero degli Interni della Georgia, Shota Khizanshvili, nel quale si dichiara che "nei giorni 20, 21 e 22 agosto sono state osservate da parte ministero della Difesa e da testimoni oculari continue violazioni dello spazio aereo georgiano nell'Alto Kodori".
"Il 22 agosto alle 22.24 (ora locale)" continua il rapporto "le forze armate georgiane hanno aperto fuoco d'ammonimento dopo il quale abbiamo sentito un'esplosione". Il ministero degli Interni georgiano non è riuscito però a far luce sulla vicenda e, sebbene non sia stato in grado di precisare il tipo e il modello di velivolo probabilmente abbattuto, ha insistito nel supporre che fosse un aereo russo che poi si è diretto verso le montagne in territorio abkhazo.
Nella comunicazione ufficiale, inoltre, la "Georgia chiede alla Russia e alla Comunità Internazionale di investigare congiuntamente sulla violazione dello spazio aereo georgiano" al fine di chiarire le dinamiche dell'incidente e le responsabilità della penetrazione in territorio georgiano.
Affermazioni contrastanti riguardano anche il luogo dove sarebbe precipitato il velivolo. Un testimone oculare ha dichiarato alla televisione georgiana "Rustavi 2" che l'aereo sarebbe stato abbattuto "nel territorio amministrato dalle autorità abkhaze e che fumo nero proveniente dal luogo dell'incidente si poteva vedere dall'area controllata dal governo di Tbilisi". Un altro testimone, invece, ha affermato che il velivolo "sarebbe caduto nell'area controllata dai georgiani, ma che non è possibile accedervi a causa della zona montagnosa particolarmente impervia".
Per le autorità georgiane non è chiaro, inoltre, se fosse un aereo russo o abkhazo, dato che nei giorni scorsi le forze armate dell'Abkhazia hanno tenuto esercitazioni militari su larga scala nell'area adiacente alla Valle del Kodori che vedevano coinvolti almeno tre elicotteri e due aerei.
Già nello scorso marzo la Valle del Kodori, un'area montagnosa della catena del Caucaso posta lungo il confine sud-occidentale tra Russia e Georgia, era tornata sotto i riflettori quando alcuni villaggi posti sotto il controllo dell'amministrazione di Tbilisi erano stati bombardati.
Dopo l'annuncio dell'incidente aereo da parte del ministero degli Interni georgiano, le autorità abkhaze hanno confermato che un velivolo è caduto nell'Alta Valle del Kodori controllata da Tbilisi e che si sarebbe trattato di un aereo georgiano. Nelle dichiarazioni riportate dall'agenzia di stampa Interfax, il Capo delle forze armate abkhaze, Anatoly Zaitsev, ha affermato che "molto probabilmente si trattava di un aereo da bombardamento o un aereo spia che ha avuto un'avaria ed è caduto nelle montagne per ragioni che non sappiamo".
Sergey Bagapsh, leader dell'Abkhazia, ha spiegato che in seguito alle dichiarazioni delle autorità georgiane sono state effettuate perlustrazioni nell'area da parte delle forze armate abkhaze ma che "non è stata trovata alcuna traccia della caduta di un velivolo sul territorio controllato dal governo di Sukhumi".
Anche le ricerche condotte sabato 25 agosto dalla squadra investigativa spedita nel Kodori dalle autorità di Tbilisi non hanno portato ad alcun risultato e "una seconda squadra è stata mandata in missione e le operazioni di ricerca dei resti del velivolo continuano" ha affermato Shota Utiashvili.
La Russia ha risposto alle insinuazioni avanzate dal ministero degli Interni georgiano sulla presunta origine e provenienza russe del velivolo, negando in maniera decisa il coinvolgimento di Mosca nelle violazioni dello spazio aereo georgiano e nell'incidente. Un portavoce delle forze aeree russe, Alexander Drobishevsky ha dichiarato che "nessun velivolo russo ha condotto voli, tanto meno vicino al confine georgiano, incluso nelle vicinanze della Valle del Kodori" e che questa "è un'altra provocazione contro di noi" da parte georgiana.
Le nuove e continue violazioni dello spazio aereo georgiano aggravano le tensioni delle relazioni tra Georgia e Russia già accentuate nelle scorse settimane dalla disputa tra i due paesi in cui il governo di Tbilisi ha accusato aerei russi provenienti dal Nord del Caucaso e penetrati attraverso l'Ossezia del Sud (l'altra Repubblica Autonoma georgiana che vuole la secessione da Tbilisi) di aver violato i propri confini, accuse che Mosca ha sempre respinto.
Il presunto incidente aereo di giovedì sera, infatti, si verifica nel contesto delle indagini in corso per la controversa e dibattuta questione del missile sganciato il 6 agosto da un velivolo che i georgiani assicurano essere russo e proveniente dalla Federazione Russa, mentre Mosca ha sempre smentito e affermato la sua estraneità ai fatti.
Nonostante il lavoro investigativo delle commissioni georgiane e russe e degli esperti internazionali la tipologia del velivolo e le dinamiche del lancio del missile non è stata ancora accertata.
Ora un nuovo fronte di scambio di accuse e di indagini si apre nelle già sofferenti relazioni tra Georgia e Russia.