Albania, ex-premier Berisha agli arresti domiciliari
9 january 2024
Dal 30 dicembre scorso l’ex premier e presidente albanese Sali Berisha è agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione passiva a favore di suo genero Jamarber Malltezi, relativa alla privatizzazione dell’ex campo sportivo “Partizani”.
L’inasprimento della misura cautelare è stato deciso dal Tribunale speciale contro la corruzione e il crimine organizzato (GJKKO) su richiesta della Procura speciale anticorruzione (SPAK) in seguito alla ripetuta violazione da parte di Berisha dell’obbligo di firma davanti alla polizia giudiziaria, due volte al mese.
La pronuncia del Tribunale speciale era attesa da diversi giorni, in seguito alla revoca dell’immunità parlamentare a Sali Berisha votata dal parlamento nel corso della seduta del 21 dicembre scorso. Con 75 voti a favore, tra i quali anche quello del premier socialista Edi Rama, è stato dato il via al fermo del leader storico della destra albanese.
Berisha ritiene che le accuse mosse nei suoi confronti siano orchestrate a fini politici e che le procedure seguite dalla SPAK siano in violazione alle norme costituzionali. I suoi avvocati considerano la misura cautelare senza precedenti e hanno presentato ricorso entro il termine di cinque giorni.
Gli arresti domiciliari gli impongono di non comunicare con l’esterno, ad esclusione dei parenti conviventi. Berisha ha però deciso di sfidare apertamente la decisione della giustizia attraverso l’utilizzo costante dei suoi profili sui canali social e tenendo discorsi dalla finestra della sua abitazione, ai colleghi e simpatizzanti radunati ogni giorno alle 17.30 davanti all’ingresso del condominio dove risiede, in una delle vie del centro di Tirana.
I deputati della fazione “Rifondazione” all’interno del Partito Democratico (PD), guidati da Berisha, hanno dichiarato che l’azione non si fermerà, avvertendo che procederanno con l’intensificazione della loro resistenza e della disobbedienza civile.
“L’opposizione non ha una battaglia aperta con la giustizia, ma [...] la giustizia non può avere una battaglia, al di là di ciò che impone la legge, con l’opposizione”, ha dichiarato Gazment Bardhi , capo del gruppo parlamentare del PD. “L'abuso della legge in questo caso, isolando Sali Berisha [...] è chiaramente irragionevole, non necessario ed è un eccesso che lascia il sapore della persecuzione politica nei confronti dell’opposizione.”
Durante la conferenza stampa di fine anno, il premier Rama ha rifiutato di commentare il processo nei confronti del suo avversario politico. “Non ho nessun commento, perché non mi occupo di qualcuno che è stato dichiarato persona non grata dagli USA”, ha ribadito Rama ai giornalisti .
Berisha e la sua famiglia sono infatti stati dichiarati persone non grate da parte dell’amministrazione Biden nel maggio 2021 per il loro coinvolgimento in atti di corruzione. La stessa decisione è stata presa poi dalla Gran Bretagna nel luglio del 2022.
Lulzim Basha, leader ufficiale del PD e avversario di Berisha all’interno dello stesso partito, ha dichiarato che organizzerà a breve una conferenza stampa sul tema. In passato Basha ha sostenuto che il suo partito “è determinato a sostenere la SPAK e le indagini approfondite, giuste e imparziali per tutti quei funzionari governativi o ex funzionari governativi che hanno abusato della fiducia degli albanesi e sottratto i loro beni”. Nonostante ciò, il suo gruppo parlamentare non ha partecipato alla seduta per la revoca dell’immunità di Berisha.