Il governo albanese, convocato d'urgenza dal Primo ministro Sali Berisha alla notizia della morte di Ibrahim Rugova, ha decretato il lutto nazionale. Candele in piazza Skanderberg, musica funebre e sospensione di ogni attività culturale e sportiva il giorno dei funerali
Di F. Papadhimitri, Shekulli, 22 gennaio 2006; traduzione di Mandi Gueguen per Le Courrier des Balkans e di Carlo Dall'Asta per Osservatorio sui Balcani
Il Primo ministro dell'Albania ha rivoluzionato la sua agenda e ha disdetto tutte le attività ufficiali fissate in precedenza, per riunire il Consiglio dei ministri in merito alla morte del presidente del Kosovo, Ibrahim Rugova. Nel corso di questa riunione straordinaria è stato decretato un lutto nazionale di 3 giorni in onore del compianto presidente, deceduto la mattina di sabato 21 gennaio. Le bandiere albanesi sono tutte a mezz'asta. Il lutto è cominciato lunedì e durerà fino al giorno delle esequie.
Nel corso della riunione è stato deciso che, al momento dei funerali del presidente Ibrahim Rugova, tutte le attività artistiche, culturali e sportive fissate per quel giorno vengano rinviate a una data successiva. Nella riunione si è proposto che tutte le televisioni e le radio trasmettano musica funebre il giorno dei funerali. Il Consiglio dei ministri ha ordinato che «venga sospesa qualsiasi attività, da tutti sia osservato un minuto di silenzio, e che nel Paese intero vengano poi suonati i clacson di tutte le automobili, e tutte le sirene», in memoria del defunto.
Il Kosovo ha decretato 5 giorni di lutto nazionale in onore del suo defunto presidente. Una imponente delegazione ufficiale albanese parteciperà alla cerimonia funebre del presidente Rugova.
Tirana in lutto
Piazza Scanderbeg a Tirana è stata riempita ieri di candele accese, in omaggio al presidente morto. Il Parlamento dei giovani si è fatto promotore di questa riunione ecumenica in onore di quest'uomo di pace, che tanto ha cercato di portare la calma in questa tumultuosa regione.
Ibrahim Rugova sarà ricordato come un uomo che ha dedicato la vita al conseguimento pacifico dell'indipendenza del Kosovo. Già da molto, in anticipo sui tempi, aveva previsto l'istituzione di un protettorato internazionale per il Kosovo come primo passo verso l'indipendenza. Nel 2005 il Kosovo è entrato in una fase importante nella definizione del suo status definitivo. L'eredità di quest'uomo carismatico sarà quella di una guida che ha tentato con tutte le sue forze di realizzare il suo sogno indipendentista, e questo attraverso politiche pacifiche, in una regione instabile dove la violenza e la guerra spesso sono state l'unico terreno di confronto.
Sofferente per una grave malattia, il presidente Ibrahim Rugova è morto appena prima della riunione prevista per definire lo status del Kosovo. Lascia la moglie e tre figli.