Balcani: prezzo delle legna su, inverno difficile

14 september 2022

bubble icon

Con l'aumento vertiginoso dei prezzi del gas e dell'elettricità, molte famiglie in Europa si stanno rivolgendo alla legna come fonte alternativa di riscaldamento per il prossimo inverno. Ma l'aumento generale della domanda e il divieto di importazione dalla Russia hanno fatto salire i prezzi. Questo mette a rischio i cittadini più poveri dei Balcani, molti dei quali si riscaldano esclusivamente a legna.

© Veronika Kovalenko/Shutterstock

I prezzi dei pellet di legno sono già aumentati di 2,5 volte in Germania e in Belgio, riferisce il portavoce di Bioenergy Europe. Ma è nell'Europa dell'Est che si trovano i cittadini che più dipendono dalla legna da ardere per il riscaldamento, che sono anche i più poveri e quindi i più vulnerabili agli aumenti dei prezzi.

In Bulgaria, circa la metà delle famiglie utilizza la legna per il riscaldamento perché è il combustibile più economico e accessibile. Tuttavia, il prezzo di un metro cubo di legna da ardere è passato da 40-50 euro nel 2021 a 100-150 euro oggi, a seconda della regione.

In Albania, un metro cubo di legna è passato dai 34 euro di due anni fa ai 60 euro di oggi. 

In Serbia, circa un milione di famiglie utilizzano legna da ardere e 110.000 famiglie utilizzano pellet di legno, i cui prezzi sono aumentati del 15% dal 13 agosto scorso. In Kosovo, i prezzi sono aumentati del 7,4% solo tra giugno e luglio, secondo i dati ufficiali. In Polonia e Slovacchia i prezzi del legno sono già raddoppiati rispetto all'anno scorso.

Diversi paesi hanno già preso provvedimenti, come la Bulgaria, che ha vietato le esportazioni di legname e aumentato il numero di alberi tagliati. Ma molti temono anche un aumento della deforestazione illegale. Il problema è già particolarmente diffuso nella regione, con le autorità di gestione forestale afflitte dalla corruzione.

In Albania non sono ancora state prese iniziative governative per aiutare i cittadini che dipendono dalla legna per il riscaldamento, e il ricorso alla deforestazione illegale - che vede scomparire ogni anno oltre 20.000 ettari di foresta - potrebbe aumentare ulteriormente.

In Romania, paese di 19 milioni di persone, sono molte le famiglie che si affidano alla legna per il riscaldamento e la deforestazione illegale è già un problema serio, con decine di migliaia di ettari di foresta persi negli ultimi anni.

Oltre alla povertà di combustibile che minaccia i più poveri e al problema della deforestazione, ci sono le emissioni di CO₂ generate dalla combustione del legno che, con il rilancio delle centrali a carbone in tutta la regione, rischia di aumentare l'inquinamento atmosferico, già drammatico d’inverno in molte città dei Balcani.

 

Link: Le Courrier des Balkans , Euractiv