I Balcani e la seconda ondata di Covid 19

1 december 2020

bubble icon

Ci sono due ordini di problemi in questo momento nei Balcani e non sono sorti adesso, sono solo emersi in tutta la loro gravità per via della pandemia da coronavirus.

Uno riguarda le fragili economie di molti di questi paesi, l’altro la progressiva e inesorabile emigrazione all’estero. Problemi diventati un serio ostacolo al contenimento della pandemia.

Avere un’economia fragile impedisce ai paesi di spingere sul lockdown, subire una costante fuga di cervelli e di manodopera specializzata, infermieri e medici in questo caso, rallenta la capacità del sistema sanitario di far fronte alla situazione attuale.

L’agenzia AFP nei giorni scorsi ha reso noto che la situazione nei Balcani occidentali è piuttosto seria, l’ondata di Covid-19 è decisamente più virulenta che durante la scorsa primavera, e ha messo a nudo tutti i deficit dei sistemi sanitari di questi paesi.

Secondo dati dell’OMS i Balcani hanno uno dei tassi più bassi di medici in Europa: ora la forza lavoro di medici e infermieri è ulteriormente diminuita perché un’alta percentuale del personale sanitario è stato contagiato e quindi è in isolamento.

In Serbia per esempio circa 2000 medici e infermieri sono attualmente in autoisolamento. Gli ospedali inoltre sono al limite delle loro capacità. Belgrado non ha più letti disponibili e il governo in tutta fretta sta cercando di realizzare altre sistemazioni alternative.

Il Kosovo, dove la carenza di personale sanitario ha spinto i cittadini a trasferirsi per farsi curare nei paesi vicini, sta pensando di trasformare vecchi hotel in ospedali di fortuna. Anche in Albania i pazienti con più disponibilità economiche stanno andato all’estero a farsi curare, perlopiù in Turchia. Il governo della Macedonia del Nord ha chiesto aiuto agli ospedali privati perché le strutture sanitarie pubbliche sono sovraccariche. Drammatica la situazione anche in Bosnia Erzegovina, per mancanza di posti letto e di personale sanitario.

Secondo i dati resi noti dall'AFP, Bosnia Erzegovina, Macedonia del Nord e Montenegro sarebbero tra i primi dieci paesi in Europa in termini di mortalità rispetto alla popolazione.