In Bosnia Erzegovina sono state stravolte le procedure di misurazione degli ascolti televisivi, elemento fondamentale per controllare le inserzioni pubblicitarie: per i rappresentanti dei media, si tratta dell’ennesimo attacco del potere ai media liberi e indipendenti
L’Istituto di metrologia della Bosnia Erzegovina (IMBiH), una delle istituzioni di fondamentale importanza per il funzionamento del mercato dei media elettronici in BiH, con una serie di decisioni adottate negli ultimi mesi, ha messo seriamente in discussione il sistema di misurazione dell’audience televisiva utilizzato nel paese.
L’Istituto ha prima annullato il decreto di attuazione della legge sulla metrologia e il regolamento sui laboratori metrologici accreditati, in vigore dal 2017, per poi decidere, nell’ottobre 2023, di emanare una nuova delibera sugli strumenti di misurazione utilizzati nella metrologia legale e sui termini di verifica.
Da anni ormai ad occuparsi della misurazione degli ascolti televisivi in BiH è l’azienda Audience Measurement (AM), utilizzando i cosiddetti people-meter . Secondo alcuni rappresentanti del settore, le controverse decisioni dell’Istituto di metrologia mirerebbero a danneggiare Audience Measurement, che peraltro è l’unico laboratorio metrologico in BiH con una licenza Nielsen e con i propri dispositivi people-meter che vengono controllati ogni due anni per garantire l’accuratezza dei dati rilevati.
Come hanno spiegato i rappresentanti di Audience Measurement, nel febbraio 2023 l’azienda ha ricevuto una comunicazione dall’Istituto di metrologia con cui la si invitava a presentare la documentazione necessaria, perché il certificato di accreditamento del loro laboratorio, che normalmente viene rinnovato ogni due anni, era scaduto. Quattro mesi dopo, nel giugno 2023, l’IMBiH ha respinto la richiesta di rinnovo dell’accredito presentata dall’azienda.
Abrogando le norme in vigore dal 2017, l’IMBiH ha reso impossibile rilasciare e rinnovare le autorizzazioni ai laboratori di metrologia senza previa convalida da parte dell’Istituto di accreditamento della BiH, pur sapendo che quest’ultimo non dispone delle risorse necessarie per effettuare tale operazione.
Poi con la delibera sulla metrologia legale dell’ottobre 2023, l’IMBiH ha completamente cambiato i criteri di idoneità tecnica dei dispositivi di misurazione. Il nuovo regolamento contiene tutta una serie di norme che molti considerano controverse e contrarie agli standard internazionali.
L’estate scorsa, reagendo alle modifiche introdotte dall’Istituto di metrologia, l’azienda AM ha avvertito il Consiglio dei ministri della BiH che le attività dell’Istituto “mettono a repentaglio la rilevazione dell’audience televisiva in BiH, e quindi ne risente anche l’idea di finanziamento di tutte le emittenti in BiH, servizio pubblico compreso”.
Nel settembre 2023 si è poi fatta sentire anche l’Associazione dell’industria dei media (UMI) – che rappresenta gli interessi dei media elettronici e delle agenzie pubblicitarie in BiH – invitando le autorità competenti a “risolvere tempestivamente i problemi sopravvenuti che mettono a rischio l’industria dei media della BiH e cinquemila posti di lavoro”.
Nella sua lettera di protesta, l’UMI ha avanzato una serie di richieste, sollecitando il Consiglio dei ministri, l’Assemblea parlamentare e l’Istituto di metrologia della BiH a “intraprendere azioni per abrogare/annullare la delibera sugli strumenti di misurazione utilizzati nella metrologia legale e sui termini di verifica, e il relativo allegato in cui tra i misuratori del tempo soggetti all’obbligo di controllo è stato incluso anche il dispositivo per la misurazione dell’ascolto televisivo, il cosiddetto people-meter”. Per l’UMI, la classificazione del people-meter come misuratore del tempo è sbagliata e inaccettabile.
Un problema annoso
L’associazione di categoria ha poi sottolineato che la polemica sulla rilevazione dell’audience, culminata l’anno scorso, ha radici ben più profonde. Con una delibera approvata alla fine del 2012 l’Istituto di metrologia della BiH si era dichiarato competente a decidere su questioni riguardanti la misurazione dell’ascolto TV in Bosnia Erzegovina, prevedendo che i dispositivi per la rilevazione dell’audience venissero classificati come misuratori del tempo, contrariamente alla prassi europea e mondiale. L’allora direttore dell’Istituto aveva approvato le nuove norme sui dispositivi utilizzati nella metrologia legale, provocando il caos nel mercato dei media.
In pratica, gestire i dati sull’audience significa anche controllare la distribuzione delle inserzioni pubblicitarie. Questo tipo di monopolio permette di manipolare le politiche editoriali e, in ultima analisi, porta alla censura dei media.
Allo stesso tempo, la manipolazione della misurazione dell’audience rischia di danneggiare economicamente i media non allineati. L’emittente privata BN TV, vicina all’opposizione in Republika Srpska, da anni primeggia negli ascolti e in passato era già finita nel mirino di Dodik e delle istituzioni guidate dagli esponenti dell’SNSD.
Secondo quanto riportato da alcuni media alle fine di febbraio, le uniche emittenti in BiH a non aver stipulato un accordo con Audience Measurement sulla rilevazione degli ascolti sono UNA TV che - come è stato dimostrato – è legata alla famiglia Dodik, e Alternativna Televizija (ATV), che dal 2022 figura nella lista nera degli Stati Uniti per via della sua vicinanza a Dodik.
Chi sta orchestrando le modifiche alle regole di misurazione?
Nel giugno 2023 la carica di direttrice dell’Istituto di metrologia della BiH è stata affidata a Milica Ristović Krstić, membro dell’Unione dei socialdemocratici indipendenti (SNSD) di Dodik. Poco dopo l’arrivo della nuova direttrice sono state modificate le norme che regolamentano il settore. La stessa nomina di Milica Ristović Krstić, arrivata dopo un concorso pubblico, sarebbe stata segnata da irregolarità, di cui hanno scritto i media locali, rimarcando come l’Istituto sia diventato preda dell’SNSD in modo tutt’altro che trasparente.
Srđan Damjanović, uno dei candidati al concorso per la carica di direttore dell’Istituto ed ex professore di Milica Ristović Krstić, ha condiviso con i giornalisti i suoi dubbi sulla regolarità della procedura di selezione e sulle competenze della nuova direttrice, sostenendo che si sia trattato di un concorso truccato.
Inoltre, sembra che la neo eletta direttrice dell’Istituto di metrologia abbia modificato alcune norme senza il consenso del Consiglio dell’IMBiH. Il nuovo regolamento, prima dell’adozione, avrebbe dovuto essere inviato al Consiglio. Tuttavia, quest’ultimo è venuto a conoscenza delle modifiche apportate al regolamento solo dopo la sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale.
“Il regolamento in questione avrebbe dovuto essere inviato alla presidente del Consiglio, la quale poi avrebbe dovuto convocare una riunione per permettere ai componenti del Consiglio di avanzare critiche, proposte e suggerimenti riguardanti il regolamento proposto, per poi chiedere il parere dell’ufficio per l’integrazione europea, e solo successivamente procedere all’approvazione del regolamento”, ha spiegato uno dei membri del Consiglio dell’IMBiH.
Interpellato dai giornalisti sulla situazione di stallo che si è creata dopo l’adozione delle nuove norme, l’Istituto ha fornito una risposta scritta, firmata dalla direttrice Milica Ristović Krstić. Nella risposta si afferma che il compito dell’Istituto è “monitorare costantemente l’applicazione delle norme e analizzare modelli e meccanismi per un’ulteriore regolamentazione del settore, allo scopo di creare le condizioni necessarie per un libero e trasparente funzionamento del sistema, con l’obbligo di rispettare e applicare le norme”.
Reazioni del settore dei media
Per i rappresentanti dei media, il tentativo di contestare l’attività di Audience Measurement rappresenta l’ennesimo attacco del potere ai media liberi e indipendenti, attacco che mette a rischio migliaia di posti di lavoro. Diversi esperti e analisti concordano sul fatto che l’Istituto di metrologia, con le sue recenti decisioni e modifiche della normativa, abbia dato una mano alle autorità che cercano di avvantaggiare economicamente le testate a loro vicine.
L’emittente Nova BH ha fatto sapere che il suo team legale sta valutando tutti gli strumenti disponibili per proteggere i suoi diritti e interessi legittimi, perché ad essere in pericolo è la sopravvivenza stessa della televisione commerciale. “La Bosnia Erzegovina è uno dei pochi paesi al mondo, e probabilmente l’unico paese in Europa, dove lo stato, attraverso l’istituto di metrologia, controlla la misurazione dell’audience, un controllo che permette di incidere indirettamente sulle entrate delle emittenti. Questo è con ogni probabilità lo scopo delle recenti decisioni dell’Istituto”.
L’anno scorso l’UMI ha inviato un appello al Consiglio dei ministri della BiH, mettendo in guardia sui problemi che potrebbero fortemente sconvolgere il mercato dei media in BiH a causa delle decisioni adottate dall’Istituto di metrologia e delle modifiche del regolamento che disciplina la misurazione dell’audience. L’associazione si è rivolta anche ad altre istituzioni, compreso l’IMBiH, da cui però non ha mai ricevuto alcuna risposta. Secondo l’UMI, finora nessuno ha mai chiesto un parere ai rappresentati del settore dei media.
Le pressioni sui media aumentano in modo significativo alla vigilia delle elezioni. Quest’anno, ad ottobre, in Bosnia Erzegovina si terranno le elezioni comunali. Oltre alle pressioni politiche, pesano anche quelle finanziarie, come sottolineano alcuni analisti indipendenti, alludendo al tentativo di controllare la misurazione dell’audience.
Gli analisti concordano sul fatto che le nuove regole sulla rilevazione degli ascolti sono parte integrante della costante campagna di persecuzione dei media e dei giornalisti considerati scomodi dalla leadership della Republika Srpska. L’anno scorso la RS ha adottato alcuni emendamenti al Codice penale, reintroducendo il reato di diffamazione.
È stato approvato anche un disegno di legge sul registro e sulla trasparenza dell’operato delle ong, colloquialmente noto come “legge sugli agenti stranieri”. L’opinione pubblica bosniaco-erzegovese, come anche diverse organizzazioni internazionali, in queste leggi vede una continuazione della persecuzione politica dei media e della società civile.
Da anni ormai il servizio pubblico, la Radio televisione della Republika Srpska, è ostaggio della leadership politica della RS. Una leadership guidata da Milorad Dodik, il quale primeggia , tra i politici bosniaco-erzegovesi, per numero di attacchi ai giornalisti, e soprattutto alle giornaliste.