Trovato un accordo nella Commissione Militare Congiunta. Oltre al comando, anche l'esercito sarà unico?
SARAJEVO - Le forze armate riformate della Bosnia Erzegovina avranno un comando militare e civile unico. L'organo supremo di comando civile sulle forze armate sarà costituito dalla presidenza bosniaca. E' questa la decisione finale della Commissione Militare Congiunta, riunitasi venerdì scorso a Sarajevo.
"Penso che abbiamo fatto un grande passo in avanti. Siamo arrivati ad un accordo sulla presidenza bosniaca come comando civile, sulla costituzione di una unica unità generale di comando militare e sulla attribuzione di maggiori autorità al Comitato Militare Permanente. Inoltre, il segretario generale del Comitato Militare Permanente avrà un proprio ruolo all'interno del Consiglio dei Ministri - ha dichiarato dopo la riunione il generale William Ward, comandante della SFOR."
Il Comando Generale Unificato avrà 7 dipartimenti: personale, intelligence, formazione, programmi ed operazioni, logistica, finanze e rapporti con i civili.
"Alla testa del Comando Generale Unificato ci sarà un comandante. Sta a noi decidere in base a quale principio il comandante e i capi delle diverse sezioni verranno scelti - ha sottolineato Cvjetko Savic, capo dell'ufficio di comando dell'esercito della Republika Srpska."
I membri della Commissione Militare Congiunta, tuttavia, non hanno ancora deciso se la Bosnia Erzegovina, oltre ad un comando unificato, avrà anche un unico esercito. Atif Dudakovic, comandante dell'esercito della Federazione Croato-Musulmana, ritiene di sì: "Noi crediamo che la Bosnia debba avere un unico esercito, con un unico comando e unità miste -ha dichiarato Dudakovic."
Il comandante della SFOR ha affermato che le discussioni precedenti sulla questione della riforma delle forze armate sono andate nella direzione giusta: "Nei prossimi giorni, settimane e mesi saremo molto impegnati per cercare di rientrare nelle scadenze imposte dall'Alto Rappresentante. Per l'inizio del prossimo anno dobbiamo avere forze armate efficienti e professionali - ha detto Ward, aggiungendo che si sta parlando solo delle condizioni minime che la Bosnia Erzegovina deve rispettare se vuole aderire al programma di Partnership per la Pace."
Affinché la Bosnia Erzegovina possa far parte del programma della Alleanza Atlantica, infatti, è necessario che il paese si doti di un comando civile e militare unificato e che il parlamento abbia un effettivo controllo sulle forze armate.
Reazioni in Republika Srpska
BANJA LUKA - Le reazioni dei partiti politici in Republika Srpska all'accordo sulla creazione di un comando militare e civile unificato sulle forze armate sono state concordi nel sottolineare che si tratta di un primo passo verso la creazione di un esercito unico.
Milorad Dodik, leader del Partito Socialdemocratico Indipendente (SNSD), ha ribadito la necessità della permanenza di strutture militari a livello delle Entità. Secondo Dodik, l'esercito unico rappresenta un esperimento non necessario che metterà a rischio la stabilità del paese.
Milenko Stanic, membro dell'esecutivo del Partito Democratico Serbo (SDS) ritiene che, in base agli accordi di Dayton, gli eserciti devono restare dove sono, cioè a livello delle Entità: "Dayton garantisce la indipendenza dell'esercito della Republika Srpska. Non c'è bisogno di un ministero della Difesa unico, se queste funzioni sono svolte dalla Presidenza bosniaca."
Petar Djokic, presidente del Partito Socialista della Republika Srpska, ha affermato che insieme alla presidenza bosniaca anche i parlamenti delle Entità dovrebbero poter esercitare il controllo civile sugli eserciti.
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