La Vijećnica di Sarajevo, un simbolo europeo
24 august 2016
Oggi è l'anniversario della distruzione della Biblioteca nazionale di Sarajevo, avvenuta nella notte tra il 24 e il 25 agosto del 1992. Ci sono voluti 18 anni di lavori di ricostruzione per restituirla ai suoi cittadini
La Biblioteca nazionale di Sarajevo ha riaperto le porte al pubblico il 9 maggio del 2014, a 22 anni dalla sua distruzione avvenuta nella notte tra il 24 e il 25 agosto del 1992. Il bombardamento della Viječnica era proseguito tutta la notte e i colpi delle granate incendiarie dell'esercito serbo bosniaco distrussero gran parte dell'edificio e migliaia di libri bruciarono nel rogo.
L'edificio della Viječnica (Rathaus, palazzo comunale) venne costruito negli ultimi anni dell'800 e con la fine della Seconda Guerra mondiale il palazzo assunse un ruolo completamente diverso. Essendo anche sede dell'Accademia delle Scienze, si cominciò la raccolta di libri per costituire la cosiddetta biblioteca nazionale e la biblioteca universitaria. Avendo anche le aule per accogliere gli studenti diventò un luogo di cultura, di incontri, un simbolo della città.
Un simbolo che è stato restituito ai suoi cittadini dopo 18 anni di lavori di ricostruzione, non a caso il 9 maggio, come aveva dichiarato il sindaco di Sarajevo Ivo Komšić in occasione dell'inaugurazione: "L'Europa ha scelto il 9 maggio come sua festa perché in quel giorno era stato battuto il fascismo. La costruzione dell'Unione europea ha fatto superare il fascismo delle società dei suoi paesi, stabilendo nuove fondamenta di libertà, tolleranza, parità tra popoli, solidarietà e democrazia. Tutto questo è sintetizzato dalla Vijećnica. Lei è il simbolo della vittoria sul fascismo".
All'inaugurazione avevano partecipato migliaia di cittadini e cittadine di Sarajevo, come di altre città della Bosnia Erzegovina. Iniziata con il concerto della Filarmonica di Sarajevo con musiche del film "Valter brani Sarajevo" (Valter difende Sarajevo) per ricordare la figura simbolica del partigiano che guidò la liberazione della città durante la Seconda Guerra Mondiale, è poi seguita la spettacolare video-proiezione in 3D sulla facciata della Biblioteca.
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