Sofia, apre la seconda linea della metropolitana
31 august 2012
E' arrivato anche il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, per inaugurare stamattina la seconda linea della metropolitana di Sofia, capitale della Bulgaria. In mattinata Barroso, invitato speciale del primo ministro Boyko Borisov, visiterà alcune delle stazioni e parteciperà alle cerimonie insieme al presidente Rosen Plevneliev e a una folta delegazione di ministri.
I lavori per la seconda linea, che attraversa la città da sud a nord, incrociandosi due volte con la "linea 1", pienamente operativa dal 2009, sono iniziati nel dicembre 2008, grazie al co-finanziamento fornito dall'Unione europea al governo di Sofia . La "linea 2" comprende 11 stazioni, che vanno dal quartiere di Lozenetz a quello di Obelya.
Secondo le previsioni della vigilia, l'apertura della "linea 2" dovrebbe portare ad una riduzione del traffico cittadino di circa il 20%, anche grazie ai parcheggi realizzati nelle vicinanze delle stazioni terminali. Per gli abitanti della capitale bulgara, oltre al miglioramento della qualità dell'aria respirata, si prevede il risparmio di circa 65mila ore complessive di viaggio per gli spostamenti. La nuova linea ha una capacità di 130mila passeggeri al giorno, e sarà servita da 18 treni a consumo energetico ridotto.
In contemporanea alla linea 2, verrà inaugurata anche la nuova zona pedonale (il cosiddetto "Largo") nel cuore della città, di fronte alle sedi del Consiglio dei ministri e della Presidenza. Sarà possibile anche osservare i lavori del nuovo complesso archeologico, emerso durante i lavori di scavo per la nuova metropolitana.
Per il governo Borisov, e soprattutto per il suo leader, una vetrina da sfruttare al massimo in termini di visibilità politica. Non mancano però le polemiche: secondo Dimitar Dimitrov, presidente dell'iniziativa civica "La Metro per i cittadini", il servizio dovrebbe essere gratuito, visto che le entrate previste sono minime rispetto ai costi dell'opera. Molte stazioni sarebbero mal costruite o inutili, non servendo i quartieri più popolosi. "Il progetto è pensato per la comodità del costruttore, e non per le reali necessità della città", sostiene Dimitrov.