Appello europeo: no al revisionismo del governo croato
25 may 2016
Dario Fo, Premio Nobel per la Letteratura, è tra i firmatari dell'appello lanciato ieri dall'EGAM – European Grassroots Antiracist Movement “No alla banalizzazione dei discorsi revisionisti del governo croato”.
Determinato a continuare la battaglia contro il negazionismo, l'EGAM ha redatto il testo dell'appello in collaborazione con attivisti croati, denunciando le dichiarazioni revisioniste di un esponente del governo del 28esimo paese dell'Ue, e cioè del ministro della Cultura Zlatko Hasanbegović.
“Dieci anni dopo la candidatura all'Ue, la Croazia è diventato il 28esimo paese membro nel 2013. Questo doveva essere un passaggio cruciale del processo di transizione del paese dopo la turbolenta storia attraversata negli anni '90. Ci si attendeva che la Croazia avrebbe rispettato e promosso valori fondamentali della democrazia, quali l'uguaglianza e l'inclusione sociale, valori chiave per garantire stabilità e pace in Europa. Purtroppo invece, il nuovo Governo croato non sta rispettando gli obblighi e le responsabilità legate a questi principi basilari. Il Primo ministro Tihomir Orešković ha designato Zlatko Hasanbegović a ministro della Cultura. Hasanbegović è uno storico ben conosciuto per le sue posizioni controverse e revisioniste rispetto alla storia recente della Croazia, espresse nel suo lavoro degli ultimi vent'anni.”
Inizia con queste dure parole l'appello che ha ottenuto immediato sostegno internazionale da parte di personalità della società civile e del mondo della cultura. Ai primi venti firmatari, tra i quali oltre a Dario Fo si annovera il regista bosniaco premio Oscar, Danis Tanović, si sono aggiunti altri 160 firmatari da 35 paesi. Tra questi, ad esempio, il fotografo Oliviero Toscani, il filosofo francese Étienne Balibar e la collega croata Rada Iveković.
Nell'appello si citano in maniera dettagliata le responsabilità del ministro, che viene accusato di disseminare un'ideologia che limita la libertà di espressione: “Il ministro Hasanbegović usa le prove dei crimini commessi dopo la Seconda Guerra Mondiale quale argomento per associare l'antifascismo con il comunismo, e ciò è inammissibile. Nei suoi discorsi pubblici e nei suoi scritti, il ministro abusa e manipola la libertà di parola, che è uno dei valori fondanti della nostra unione politica. Egli usa la libertà garantita a tutti i cittadini per promuovere posizioni connesse a un'ideologia che, se messa in atto, non solo limiterebbe la libertà di parola, ma condurrebbe alla persecuzione violenta e brutale di tutti i 'diversi' e di coloro che esprimono un pensiero divergente.”
I firmatari di diversi paesi Ue e del sudest europeo chiedono che il ministro venga immediatamente rimosso dalla carica istituzionale in considerazione della sua ideologia estremista e revisionista.
Leggi il testo integrale dell'appello in francese e inglese. Pubblicato in tedesco su Neues Deutschland