Grecia, polemiche dopo le alluvioni

11 september 2023

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È salito a quindici il numero delle vittime accertate delle devastanti alluvioni che hanno sconvolto la Grecia centrale la settimana scorsa. Nella giornata di ieri, infatti, altri quattro corpi sono stati recuperati dalle acque. Al momento, almeno altre due persone risultano disperse.

Ad essere colpita, a partire da martedì scorso, è stata la piana di Tessaglia, trasformata da tre giorni ininterrotti di precipitazioni in un enorme lago pluviale. Buona parte della produzione agricola dell’area è andata distrutta, insieme ad abitazioni, attività economiche ed infrastrutture.

Particolarmente delicata la situazione nelle città di Larissa e di Volos, dove la rete idrica è rimasta danneggiata e i 200mila abitanti restano senza accesso all’acqua potabile.

Per la Grecia, colpita durante le scorse settimane dall’ennesima ondata di gravi incendi, l’estate termina quindi sotto il segno delle calamità naturali, questa volta sotto forma del ciclone “Daniel” che ha colpito anche la vicina Bulgaria, dove si sono registrate quattro vittime lungo le coste del mar Nero.

Ancora presto per fare un bilancio, anche economico, dei danni subiti dal paese. Secondo il governatore della Tessaglia, Kostas Agorastos – intervistato dall’emittente pubblica ellenica - le perdite si attestano ad almeno due miliardi di euro. Di certo serviranno anni per rimettere in sesto le capacità produttive della regione, tradizionalmente cuore delle attività agricole in Grecia.

La gestione lacunosa dell’emergenza ha generato una forte tensione politica. Il primo ministro conservatore Kyriakos Mitsotakis è stato fortemente contestato durante la sua visita a Larissa, nonostante le sue rassicurazioni su una futura compensazione dei danni. Si è arrivati allo scontro tra contestatori e polizia, che la lanciato lacrimogeni sui contestatori.

Anche i partiti di opposizione hanno accusato Mitsotakis. Per la sinistra di SYRIZA, il premier si sarebbe recato in Tessaglia “senza una traccia di autocritica per le sue enormi responsabilità”, limitandosi invece “a essere puro osservatore del disastro di bibliche dimensioni”.