Via Egnatia: una rete culturale che appartiene alla contemporaneità

23 august 2017

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La prima puntata di un viaggio a piedi lungo la Via Egnatia: dal 2015 l'associazione FuoriVia ha cominciato a camminare lungo la Via Egnatia partendo da Durazzo per un progetto quinquennale che raggiungerà Istanbul nel 2019. Ogni estate un gruppo di cinquanta persone percorre circa 250 chilometri a piedi attraverso Albania, Macedonia, Grecia e Turchia alla ricerca delle tracce di questa strada romana costruita come continuazione della Via Appia per collegare Roma all’antica Costantinopoli.

Non è sufficiente un solo giorno, e nemmeno lo sono due consecutivi, perché il camminare diventi cammino. Oggi (21/08) è il terzo giorno che ci svegliamo in luogo e dobbiamo camminare da lì fino all'ultimo metro, centimetro, per raggiungere un altrove che, ci promettono, a sera ci accoglierà.

Quasi 30 km ogni giorno da A a B, da soglia a soglia.

Le nostre tappe fino a qui: da Thessaloniki a Lagyna il 19/08, da Lagyna a Lagkadikia il 20/08 ed oggi da Lagkadikia a Nea Apollonia. Lungo questa strada iniziamo a trasformarci silenziosamente in una piccola comunità, misuriamo spigoli e solidarietà, cominciamo a condividere un lessico.

A dire il vero, quest'anno prima di muovere i primi passi in direzione di Kavala, la nostra meta, abbiamo fatto qualche passo indietro. Tre giorni spesi tra Thessaloniki e Giannista fra incontri istituzionali, passeggiate urbane e dialoghi con i locali, per provare a evocare questa strada sepolta, la sua memoria.

Alcune parole risuonano da subito ed ora che camminiamo continuano a produrre la loro eco. "Rigenerare la Via Egnatia non significa monumentalizzarla, ma riconoscerla come una rete culturale che appartiene alla contemporaneità" (Dott.ssa Maria Tryantafillidou, durante l'incontro di accoglienza con la Municipalità di Giannitsa).

"Non ha importanza il nome "Egnatia", in passato ci sono stati altri nomi, in futuro ne verranno di nuovi. Quello che conta è che questa via sia stata e continui a essere un tracciato che connette luoghi, persone e culture fra un Est e un Ovest" (da un'intervista e un'abitante di Giannitsa).

L'importante è quello che la strada fa. La domanda si trasforma: non cosa è la Via Egnatia, ma che cosa produce, cosa fa accadere. Noi la percorriamo da ospiti curiosi e leggiamo specchiata negli occhi di chi incontriamo una reciproca curiosità.

Grazie alle Municipalità di Giannitsa, di Thessaloniki e Volvi, al Museo Archeologico di Thessaloniki, alle Sovraintendenze dei Beni Archeologici, a Egnatia Odos e alle comunità e associazioni locali.

Alice Merenda Somma