Tra le più di 250.000 persone che l'altro ieri hanno camminato attraverso le belle ed assolate colline umbre per la Marcia della Pace Perugia-Assisi vi erano anche alcuni rappresentanti dell'Osservatorio sui Balcani. Si riteneva importante la presenza proprio perché l'Osservatorio è nato su un forte stimolo della società civile e si propone di favorire lo sviluppo sostenibile ed una vera pace per l'area balcanica. Rappresenta quindi un progetto quanto mai vicino alle molteplici sensibilità presenti alla Marcia, in particolare a quelle che uniscono il "no alla guerra" con il lavoro concreto per la pace e la ricostruzione dal basso.
Grazie ad uno stand in piazza Santa Maria degli Angeli ad Assisi si sono potute incontrare molte realtà che lavorano ed operano nei Balcani ed è stata un'importante occasione per conoscersi e scambiare esperienze. Sono state inoltre distribuite più di 10.000 copie dell'Appello 'L'Europa oltre i confini. Per un'integrazione dei Balcani nell'Unione Europea: rapida, sostenibile, dal basso', cui continuano ad aderire molte personalità da tutta Europa. Tra le ultime firme ricevute anche quelle di Agostino Zanotti del Comitato di Brescia dell'Agenzia della Democrazia Locale di Zavidovici, BiH e Gianfranco Schiavone, responsabile dell'ufficio accoglienza dell'ICS.
Anche il Documento presentato ad Assisi dalla Tavola della Pace in occasione della Marcia richiama con forza il ruolo delle istituzioni europee, UE, in primis, nella costruzione della pace nel mondo, dimostrando una forte consonanza con l'Appello. Si legge ad esempio: "Alla vigilia dell'entrata in vigore dell'Euro, chiediamo al Parlamento, alla Commissione e al Consiglio Europeo, ai Governi e ai Parlamenti dei paesi membri un particolare impegno affinché l'originario disegno pacifista d'integrazione europea torni ad orientare le politiche dell'Unione Europea. In tutto il mondo cresce la domanda di Europa. Un'Europa a servizio della pace, del disarmo e della prevenzione dei conflitti. Un'Europa aperta al resto del mondo, capace di esprimersi con una sola voce nel contesto delle relazioni mondiali per difendere la causa della legalità e della solidarietà internazionale, per portare avanti la realizzazione di un modello di nuovo ordine mondiale coerente innanzitutto coi principi della Carta dell'Onu e del diritto internazionale dei diritti umani. Un'Europa dove la politica e la dimensione sociale abbiano il primato sul mercato. Un'Europa impegnata a colmare il deficit democratico interno tuttora persistente, a sviluppare il dialogo sociale e civile, a orientare la politica di coesione economica e sociale, a promuovere e sviluppare forme di più efficace cooperazione e solidarietà con i paesi del Mediterraneo e i più poveri, ad accelerare l'ingresso nell'Unione dei paesi dell'Europea centrale e orientale".
Tra le più di 250.000 persone che l'altro ieri hanno camminato attraverso le belle ed assolate colline umbre per la Marcia della Pace Perugia-Assisi vi erano anche alcuni rappresentanti dell'Osservatorio sui Balcani. Si riteneva importante la presenza proprio perché l'Osservatorio è nato su un forte stimolo della società civile e si propone di favorire lo sviluppo sostenibile ed una vera pace per l'area balcanica. Rappresenta quindi un progetto quanto mai vicino alle molteplici sensibilità presenti alla Marcia, in particolare a quelle che uniscono il "no alla guerra" con il lavoro concreto per la pace e la ricostruzione dal basso.
Grazie ad uno stand in piazza Santa Maria degli Angeli ad Assisi si sono potute incontrare molte realtà che lavorano ed operano nei Balcani ed è stata un'importante occasione per conoscersi e scambiare esperienze. Sono state inoltre distribuite più di 10.000 copie dell'Appello 'L'Europa oltre i confini. Per un'integrazione dei Balcani nell'Unione Europea: rapida, sostenibile, dal basso', cui continuano ad aderire molte personalità da tutta Europa. Tra le ultime firme ricevute anche quelle di Agostino Zanotti del Comitato di Brescia dell'Agenzia della Democrazia Locale di Zavidovici, BiH e Gianfranco Schiavone, responsabile dell'ufficio accoglienza dell'ICS.
Anche il Documento presentato ad Assisi dalla Tavola della Pace in occasione della Marcia richiama con forza il ruolo delle istituzioni europee, UE, in primis, nella costruzione della pace nel mondo, dimostrando una forte consonanza con l'Appello. Si legge ad esempio: "Alla vigilia dell'entrata in vigore dell'Euro, chiediamo al Parlamento, alla Commissione e al Consiglio Europeo, ai Governi e ai Parlamenti dei paesi membri un particolare impegno affinché l'originario disegno pacifista d'integrazione europea torni ad orientare le politiche dell'Unione Europea. In tutto il mondo cresce la domanda di Europa. Un'Europa a servizio della pace, del disarmo e della prevenzione dei conflitti. Un'Europa aperta al resto del mondo, capace di esprimersi con una sola voce nel contesto delle relazioni mondiali per difendere la causa della legalità e della solidarietà internazionale, per portare avanti la realizzazione di un modello di nuovo ordine mondiale coerente innanzitutto coi principi della Carta dell'Onu e del diritto internazionale dei diritti umani. Un'Europa dove la politica e la dimensione sociale abbiano il primato sul mercato. Un'Europa impegnata a colmare il deficit democratico interno tuttora persistente, a sviluppare il dialogo sociale e civile, a orientare la politica di coesione economica e sociale, a promuovere e sviluppare forme di più efficace cooperazione e solidarietà con i paesi del Mediterraneo e i più poveri, ad accelerare l'ingresso nell'Unione dei paesi dell'Europea centrale e orientale".