Amnesty International, MSF Italia e ICS scrivono ai capigruppo parlamentari del Senato. La proposta di legge 795 su immigrazione ed asilo desta non poche preoccupazioni.
Roma, 13 febbraio 2002
Alla cortese attenzione dei capigruppo parlamentari al Senato della Repubblica
Gentile ....,
Le scriviamo a nome di Amnesty International, ICS Consorzio italiano di solidarietà e Medici senza frontiere per mettere al corrente Lei e il gruppo parlamentare di cui è presidente delle nostre gravi preoccupazioni in relazione al disegno di legge 795 su immigrazione e asilo.
Chiediamo che il Parlamento stralci la disciplina del diritto di asilo dal disegno di legge in discussione al Senato della Repubblica, colmando in questo modo la grave lacuna legislativa: come Lei sa, infatti, l'Italia è l'unico tra i Paesi dell'Unione Europea a non essersi ancora dotato di una legge organica in materia di asilo, benché questo diritto sia garantito dalla Costituzione e dalla legislazione internazionale.
Amnesty International, ICS Consorzio italiano di solidarietà e Medici senza frontiere ritengono che il disegno di legge 795 presentato dal Governo e attualmente in discussione al Senato contenga due articoli che, seppure finalizzati a limitare l'abuso e la strumentalizzazione del diritto di asilo, nella loro formulazione attuale ne impedirebbero di fatto l'effettivo esercizio.
La nuova disciplina rischia di indebolire ulteriormente la tutela dei richiedenti asilo e dei rifugiati in Italia. In particolare, le tre organizzazioni sono fortemente critiche rispetto a due punti fondamentali del disegno di legge S. 795:
- il trattenimento nei Centri di accoglienza e la procedura semplificata per gli stranieri che entrano o soggiornano nel territorio italiano in maniera irregolare, che non tutela chi fugge da gravi violazioni dei diritti umani ed è privo di documenti validi per l'espatrio;
- la presentazione di un eventuale ricorso che, in caso di risposta negativa da parte della Commissione territoriale, non ha effetto sospensivo, comunque subordinato alla valutazione discrezionale del Prefetto. Tale procedura non solo non garantisce in alcun modo il richiedente asilo, ma va contro il sistema di tutela giurisdizionale garantito dalla Costituzione italiana.
Riteniamo che l'abuso e la strumentalizzazione del diritto di asilo non possono essere impediti approvando procedure sommarie e semplificate, che non garantiscono i diritti dei richiedenti asilo e dei rifugiati. L'Italia deve comunque dotarsi quanto prima di una legge organica che soddisfi almeno i seguenti principi:
* tutti i richiedenti asilo devono essere sottoposti a procedure eque e imparziali di valutazione delle loro richieste;
* le restrizioni di ingresso nel territorio nazionale non devono ostacolare l'accesso alle procedure per il diritto di asilo;
* i richiedenti asilo devono poter ricevere le adeguate informazioni in merito ai loro diritti e doveri e in particolare il corretto orientamento alla procedura per il riconoscimento dello status di rifugiato;
* i richiedenti asilo non devono essere trattenuti al solo fine di esaminare le loro istanze;
* tutte le richieste di asilo devono essere esaminate in maniera approfondita da autorità indipendenti e specializzate;
* l'organismo a cui compete la decisione finale dev'essere composto da esperti di diritto internazionale, specializzati in materia di diritti umani e rifugiati;
* il richiedente asilo deve poter comparire personalmente di fronte all'organismo competente a valutare la sua richiesta, e avvalersi della rappresentanza legale in ogni fase del procedimento;
* quando la richiesta di asilo venga respinta, deve essere data una motivazione scritta del rifiuto, con la possibilità di impugnare tale decisione prima dell'espulsione;
* nessun richiedente asilo deve essere espulso verso un paese terzo in assenza di garanzie sul rispetto dei diritti umani, secondo il principio del non refoulement;
* i richiedenti asilo non devono essere arrestati, a meno che non siano incriminati per reati comuni o comunque l'arresto sia consentito dal diritto internazionale. Il richiedente asilo detenuto deve essere portato quanto prima dinanzi a un giudice;
* nessun richiedente asilo deve essere espulso prima che la sua domanda sia stata esaminata approfonditamente, in ogni caso mai verso un paese che possa a sua volta porre i rifugiati in una situazione di pericolo.
Lei sa, senatore , che il diritto di asilo è centrale nel sistema internazionale di protezione dei diritti umani. Per questo motivo Le chiediamo un forte ed efficace impegno affinché l'Italia si faccia garante della tutela dei rifugiati rispettando i suoi obblighi internazionali e approvando una legge organica sul diritto di asilo.
In attesa di riscontro, La salutiamo cordialmente,
Marco Bertotto
Presidente di Amnesty International Sezione italiana
Giulio Marcon
Presidente di ICS Consorzio italiano di solidarietà
Nicoletta Dentico
Direttore Esecutivo di Medici Senza Frontiere Italia